Cultura

Le allieve dell’Unitre espongono le proprie opere

Grazia Ippedico
La mostra nella chiesa sconsacrata dell'Annunziata.
scrivi un commento 365

È il 24,5 % della popolazione italiana. E l’Italia, si sa, è una nazione che tende ad invecchiare. Ogni 100 bambini ci sono 127 anziani. Gli “anziani” ovvero gli over 60 sono tanti in Italia, ma si possono tutti quanti accorpare in un’unica categoria?

Per un fattore “crono-biologico” (legato cioè al fattore tempo ed alle principali caratteristiche biologico-comportamentali) si può parlare di cinque età distribuite in un arco di anni: da 0 a 30 (il giovane, in senso molto lato), da 30 a 60 (l’adulto), da 60 a 75 (l’anziano), da 75 a 90 (il vecchio), oltre i 90 (il grande vecchio).

È importante qui definire la terza età: fascia d’età che comincia ad essere non più materialmente ed economicamente produttiva (almeno ai massimi livelli). La funzione di trasmissione culturale e psichica transgenerazionale vale ancora in parte per il ruolo di leadership professionale, mentre si sviluppa per il ruolo di “memoria storica del passato”, per il ruolo di anziani genitori, per il ruolo di nonni.

Per gli anziani quasi tutto è difficile, pesante, lento. Il tempo passa, è velocissimo: si ha la sensazione di non riuscire a fare tutto. Vacillano il coraggio, la certezza e l’autoconvinzione. Non si accettano più le sfide. Timore, incertezza, e dubbiosità si fanno strada. Si diventa ansiosi, tristi, irritabili.

Ma molti di loro, non si sentono affatto vecchi, sono semplicemente in pensione. Hanno un animo giovane e intraprendente. Si potrebbero definire “giovanotti brizzolati”. Ancora pieni di energie si dedicano interamente ai nipotini e se non ne hanno li reclamano come un diritto improrogabile; attenti alla propria salute si tengono in allenamento, hanno svariati interessi, e amano la compagnia. Vogliono sentirsi utili e molto spesso lo sono.

L’UNITRE ovvero l’università della terza età, dà loro una grossa possibilità. L’impegno settimanale, la possibilità di dedicarsi alle cose che si amano e che magari non si sono potute mai fare, la possibilità di stare con altri, avere contatti e fare nuove conoscenze, rende l’UNITRE un’occasione da cogliere al volo.

Messe da parte le incombenze di tutti i giorni a Ruvo molte persone hanno deciso di cogliere la possibilità di far qualcosa per se stesse. «Molti iscritti sono donne e molte di loro sono sempre state in casa. La terza età per una donna è più difficile da gestire che per un uomo. Mentre gli uomini si incontrano ancora nei partiti e nei circoli per giocare a carte, o in piazza a chiacchierare del tempo e dell’annata, le donne non hanno grandi possibilità di relazionarsi. L’università della terza età è stata un successo a Ruvo» dichiara l’assessore Antonio Minafra.

Voluta dall’Assessorato alla Cultura, dal comune e dai professori volontari, si esibirà nella chiesa sconsacrata dell’Annunziata il lavoro di una ventina di “alunne” che orgogliose ed entusiaste del proprio lavoro hanno deciso di mettersi in gioco e di far vedere il proprio operato all’intera cittadinanza.

Il professor Scarongella si dice molto soddisfatto dell’esperienza. «Un’esperienza straordinaria. Si sbaglia a sottovalutare la forza e la voglia di imparare degli anziani. Ben motivati e stimolati, con i giusti meccanismi d’apprendimento, questi insoliti alunni si sono dimostrati dei perfetti e straordinari discenti. C’è stata un’affluenza continua, in un ambiente tranquillo, cordiale e affettuoso. Si capisce che questa occasione viene ben sfruttata da coloro che hanno ancora voglia di imparare. Non solo arti grafiche e figurative, ma tutto ciò che l’UNITRE offre».

Nella chiesetta dell’Annunziata ci sono delle libere riproduzioni rinascimentali, come “la Madonna del collo lungo” del Parmigianino, o la famosissima pala di Piero della Francesca che ritrae Federico da Montefeltro. Nature morte e paesaggi.

«Sarebbe più facile avere dello spazio comunale a disposizione per ospitare mostre e eventi culturali, ma devo ringraziare don Vincenzo Pellegrini che ci ha permesso di utilizzare l’Annunziata», continua il professore Scarongella.

Molte altre attività come Storia locale, Storia dell’arte, ricamo, Musica corale, Storia delle religioni, Computer, Teatro, ed etica, vedono impegnati insegnanti quali Bucci, Serafino, Camerino, Campanale, Mastrorilli e Biagio Pellegrini.

Il volontariato dei professori sopra nominati, sottolinea maggiormente quanta forza non più giovane ma giovanile arde nei cuori degli over 60 ruvesi, e stuzzica curiosità anche per quelli che ancora anagraficamente giovani, hanno voglia di apprendere, conoscere e capire.

sabato 16 Giugno 2007

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana