Si prevede una prolifera stagione per il vino ruvese. E’ quanto ha rivelato l’Assoenologi , per la quale, quella a venire, "dovrebbe essere un’annata di qualità".
E’ormai ufficialmente aperta la stagione della "vendemmia", il momento clou per tutti i produttori agricoli che, nel corso dell’anno, hanno curato con estrema minuziosità le proprie vigne e che ora, con altrettanta fatica, si apprestano al momento più delicato: la tradizionale raccolta della uve, che, tra qualche mese diventeranno "nettare degli dei".
E’ tutto pronto, anche i calendari per i conferimenti delle stesse uve nelle strutture di trasformazione, cioè le cantine cooperative.
Si comincia con uve precoci, uve prevalenti, uva di troja, poi bombino, pampanuto, per arrivare al sangiovese, qualità, quest’ultima, che fa capo al comune ruvese e conosciuta nella denominazione d’origine "Castel del Monte".
Su Ruvo, si parte dai dati della passata annata vinicola di circa 300mila quintali di uve conferite nelle due maggiori cooperative. A questa quantità vanno aggiunte quelle conferite in aziende vinicole più piccole.
La stagione della vendemmia si concluderà poi, ufficialmente, a San Martino, cioè l’11 novembre, giorno in cui, secondo la tradizione "ogni uva diventa vino".