Cronaca

Una truffa a “regola d’arte”

La Redazione
I Carabinieri hanno colto in flagrante un finto restauratore di oggetti sacri
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Arrestato dai Carabineri di Ruvo, per truffa aggravata, il quarantenne O.D,  colto in flagranza di reato.


L’uomo, aveva richiesto al parroco della chiesa di S. Giacomo Apostolo, don Giuseppe Pischetti, 1600 euro per il resturo di otto oggetti sacri in ottone, dichiarando di averlo effettuato mediante bagno in oro e argento.


In realtà, ad un primo controllo eseguito, sugli oggetti restaurati, da un orafo, è risultato che si trattava di un semplice bagno ionizzato.


Ma ad attendere in sacrestia il truffatore che, intanto, si era presentato a ritirare il  compenso richiesto, con un 40enne di Fasano spacciato per avvocato di fiducia, c’erano anche i Carabinieri, presenti all’incontro con abiti talari, con l’intento di coglierlo sul fatto.


E così è andata. La somma di 1600 euro, come da richiesta, è stata consegnata da don Pischetti in banconote da 50 euro, precedentemente fotocopiate. Ed è a questo punto, che sono intervenuti i militari: il finto avvocato è stato deferito in stato di libertà, mentre per O.D sono scattate immediatamente le manette.


L’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Trani.


La somma è stata recuperata e sottoposta a sequestro, mentre gli oggetti falsamente restaurati, sono stati nuovamente sottoposti alla perizia di esperti, i quali hanno conferamto che calici, pisside, aspersorio e quant’altro da restaurare, non erano mai stati bagnati in oro, bensì in pittura color oro.


Gli oggetti, per un valore complessivo di 15mila euro, son ostati affidati alla custodia di don Pischetti.

martedì 11 Luglio 2006

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