Attualità

Criminalità nelle campagne, dalla Regione un impegno per fermare il fenomeno

La Redazione
​Il presidente Emiliano e l'assessore all'Agricoltura Di Gioia hanno chiesto un incontro coi ministri Salvini e Centinaio.​ Coldiretti: «Preoccupati per le condizioni di lavoro nelle aree rurali»
scrivi un commento 281

La riunione con Cataldo Motta e Andrea Baldanza dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare, richiesta da Coldiretti per affrontare in modo risolutivo ed energico la recrudescenza di spiacevoli episodi nelle campagne pugliesi si è chiusa con l’impegno del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dell’assessore Leonardo Di Gioia di chiedere un incontro urgente con i ministri dell’Interno Salvini e dell’Agricoltura Centinaio.

«Siamo molto preoccupati per le condizioni di lavoro e di vita nelle aree rurali pugliesi, dove i nostri agricoltori sopportano loro malgrado una quotidianità da far west, fatta di furti di prodotto, alberi, mezzi agricoli, racket e abigeato», ha esordito il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele, che ha lanciato l’allarme «rispetto a quanto avverrà nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, quando i quantitativi di olive che si potranno raccogliere, già ridotti all’osso dalle gelate, varranno tanto da essere preda ambita di bande criminali italiane e straniere. Il presidente Emiliano e l’assessore Di Gioia non hanno escluso nulla, dal potenziamento della Polizia regionale all’intervento dell’Esercito, ma si sono riservati di pianificare le attività con il ministro Salvini».

Il fenomeno della micro e macro criminalità nelle aree rurali pugliesi è divenuto pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori e in questo scenario di strisciante diffusione dell’illegalità e clima di pericolosa incertezza, le aziende corrono il forte rischio di perdere competitività.

«Nei mesi scorsi avevamo aperto un dossier sul “caso Puglia” con l’allora ministro Minniti – ha riferito l’ex Procuratore di Lecce Cataldo Motta – e dobbiamo continuare lungo il percorso intrapreso, sostanziando la funzione di presidio delle aree rurali, che va resa capillare, con un’attività conoscitiva, in modo da non arrivare impreparati alla prossima campagna olivicola».

Si registra un’impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo, veri e propri raid capaci di mettere in ginocchio un’azienda, specie se di dimensioni medie o piccole.

«Assistiamo alla “stagionalità” delle attività criminose in campagna – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia Angelo Corsetti –, perché squadre ben organizzate rubano l’uva da tavola da agosto a ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, tagliano i ceppi dell’uva da vino a marzo/aprile, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l’anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati. Rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca. I furti sono praticamente quotidiani, tanto da aver spinto alcuni agricoltori a organizzarsi con ronde notturne e diurne e non possiamo permetterci che continui a essere messa a repentaglio l’incolumità dei nostri produttori».

Sensibilizzare gli agricoltori circa l’importanza di denunciare è l’obiettivo di Coldiretti Puglia, per analizzare dove si registrano in più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono mezzi e prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la “filiera” della ricettazione per economizzare le attività di polizia, non lasciando isolate le vittime e rassicurandole circa l’anonimato della denuncia.

domenica 29 Luglio 2018

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana