Integrazione

Chieco: «Riconoscere il diritto di voto agli stranieri residenti. Una battaglia civile»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
L'Amministrazione incontra la comunità senegalese di Bari © Comune di Ruvo di Puglia
Il sindaco Chieco ritiene che i tempi siano maturi per riconoscere agli stranieri extracomunitari residenti stabilmente in Italia il diritto di votare alle Amministrative. Non potrebbe essere il primo passo verso il diritto di voto alle Politiche?
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Il prossimo 25 settembre gli italiani sono chiamati a eleggere i propri rappresentanti in Parlamento.

Per esercitare il diritto di voto è necessario avere la cittadinanza italiana: l’art. 48 della Costituzione stabilisce, infatti, che sono esclusi dal diritto di voto gli apolidi e gli stranieri, fatta eccezione per i cittadini comunitari che possono votare ed essere votati alle europee e alle amministrative (ma non per la carica di sindaco). Viene escluso dal voto e, quindi, dalla vita politica del Paese un numero cospicuo di persone extracomunitarie, stabilmente residenti nel nostro Paese e parte integrante del tessuto sociale ed economico. Perché non riconoscere il diritto di voto anche a loro,  sia pure non in possesso della cittadinanza italiana?

Di questa esigenza si fa portavoce il Coordinamento nazionale nuove generazioni italiane aps, soggetto rappresentativo degli stranieri di seconda generazione residente in Italia, che intende portare “pluralità italiana nei diversi tavoli istituzionali e interistituzionali”. “Invitiamo le forze politiche ad agire in favore di una legge di civiltà, abbandonando l’ideologizzazione politica che immobilizza una riforma necessaria, e lasciare spazio ad una visione lungimirante del futuro dell’Italia e degli italiani assicurando la titolarità di determinati diritti civili, politici e sociali. Tra questi, il diritto di voto è certamente uno strumento atto a stimolare il processo di integrazione e inclusione dei cittadini con background migratorio e dei migranti, accrescendo la loro adesione a valori e principi costituzionali” scrivono nel Manifesto 2022.

Un primo passo verso questo riconoscimento sarebbe consentire il diritto di voto alle Amministrative. Un  tema caro al sindaco Pasquale Chieco che, quale delegato Welfare Anci Puglia, ritiene «curioso» il nostro Paese. «Nipoti di immigrati italiani all’estero – sottolinea – che non parlano una parola di italiano e hanno visto l’Italia solo in cartolina possono scegliere i parlamentari, mentre chi vive accanto a noi da anni, ha studiato nelle nostre scuole, partecipa alla vita delle nostre comunità e paga qui le tasse non può eleggere il sindaco e i consiglieri comunali che amministrano la città in cui abita. Vi sembra normale? In altri Paesi europei il voto alle comunali per i cittadini stranieri regolarmente residenti è una realtà; noi siamo in ritardo».

Una urgenza ribadita nel corso di un incontro dell’Amministrazione, svoltosi diverse settimane fa, con la comunità senegalese di Bari che ha chiesto di «andare avanti in questa battaglia civile». «Ci hanno raccontato – prosegue Chieco – storie vere di riscatto, ci hanno descritto vite assolutamente italiane, ci hanno chiesto partecipazione e inclusione. Si tratta di una fondamentale questione democratica che riguarda anche gli amministratori che hanno una legittimazione tanto più forte quanto più ampia è la platea che li sceglie. Ci siamo impegnati con loro ad andare avanti, a discuterne ancora in momenti pubblici, per spiegare, per convincere gli scettici, per diradare i dubbi, i sospetti, la paura. Lo faremo certamente, lo faremo volentieri, lo faremo insieme».

lunedì 8 Agosto 2022

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