La lettera e il commento

Crisi di governo, Chieco e più di 1.000 sindaci: «Per il bene delle nostre comunità Mario Draghi resti»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
uomo con fascia tricolore
Il sindaco Pasquale Chieco
Pasquale Chieco e più di mille sindaci hanno sottoscritto una lettera rivolta a Mario Draghi, presidente del Consiglio dimissionario, che, il 20 luglio, verificherà se sussista la fiducia politica della maggioranza in Parlamento
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Mercoledì 20 luglio, Mario Draghi, presidente del Consiglio dimissionario, si presenterà in Parlamento per verificare se sussiste la fiducia politica dei partiti di maggioranza nei confronti del Governo.

Se dovesse ricevere la fiducia politica della maggioranza e, quindi, anche del Movimento Cinque Stelle, Draghi ne prenderà atto e la crisi di governo rientrerebbe. Qualora dovesse essere sfiduciato, potrebbe ricevere dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella il mandato a formare un nuovo Governo (Draghi-bis), con la stessa maggioranza o una diversa, ma lo stesso Draghi esclude questa ipotesi. Qualora il Premier dovesse confermare le proprie dimissioni, Mattarella potrebbe conferire a un’altra persona il mandato di formare un Governo di transizione per completare la Legge di Bilancio e giungere fino a marzo 2023, alle Politiche. Se dovesse fallire anche la formazione di un nuovo Governo, Mattarella disporrà lo scioglimento delle Camere e si andrebbe al voto per un nuovo Parlamento in autunno (elezioni anticipate). Sino ad allora, il Governo con l’attuale Presidente del Consiglio compirebbe gli atti di “ordinaria” amministrazione.

Su impulso di Dario Nardella, sindaco di Firenze, oltre mille Sindaci, tramite una lettera, chiedono che Mario Draghi rimanga a Palazzo Chigi. Tra i sottoscrittori della lettera anche il sindaco Pasquale Chieco e il sindaco di Bari nonché della Città Metropolitana, Antonio Decaro.

«Con incredulità e preoccupazione – si legge nella lettera – assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.
Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino a ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio.
Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.
Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel
reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.
Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».

«Andare avanti è necessario – commenta il sindaco Chieco – perché la congiuntura è particolarmente delicata, perché in Europa c’è una guerra drammatica le cui conseguenze riguardano tutti noi, perché la crisi economica che stiamo attraversando, con l’inflazione mai vista così da 40 anni, ha bisogno di un’azione di governo quotidiana e tempestiva, perché con i fondi del Pnrr stiamo facendo un lavoro importante per aggiornare il Paese che sarebbe assurdo rallentare e perché a mio giudizio le condizioni che hanno richiesto questo sforzo di unità nazionale sono, se possibile, ancora più valide di quando il Governo Draghi ha iniziato il suo percorso. La politica è l’arte della mediazione e mi pare di capire che in questa situazione tutti abbiano una quota, grande o piccola, di ragione.
Certo, come sempre c’è qualcuno che, invece di contribuire a risolvere i problemi, soffia sul fuoco. Credo invece che sia importante che tutte le personalità coinvolte mettano in primo piano gli interessi generali a cominciare da quelli di tutela e di sostegno delle persone che vivono del proprio lavoro e di quelle più fragili ed esposte agli effetti negativi della crisi.
È uno dei momenti nella storia del nostro paese e dell’Europa unita in cui chi ha l’onore e l’onere di amministrare la cosa pubblica deve mostrarsi all’altezza dei propri compiti.
Sarò come sempre al lavoro dietro la mia scrivania e per le strade della mia città. Dal punto di vista di un sindaco l’interruzione prematura dell’azione di governo è davvero incomprensibile: i problemi quotidiani delle famiglie, del mondo del lavoro e delle imprese sono lì dietro la porta e richiedono attenzione e impegno da parte di tutte le istituzioni. E allora, per il bene comune, andiamo avanti».

lunedì 18 Luglio 2022

(modifica il 21 Luglio 2022, 21:46)

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Annalisa L.
Annalisa L.
1 anno fa

Qualcuno spieghi a Chieco che le elezioni del Sindaco sono amministrative e non politiche. La Costituzione attribuisce la rappresentanza politica ai parlamentari. E poi lui a nome di chi parla? Della Giunta? Del Consiglio? Di sé stesso?

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