Si conclude alle 23 con l’affluenza di poco più del 20% di oltre 46 milioni di italiani aventi diritto al voto la votazione per i cinque referendum sulla Giustizia: il quorum di affluenza del 50%+1 non è stato superato per cui nessuna norma oggetto del referendum abrogativo è stata cancellata. Dovrebbe essere la riforma Cartabia, al voto il prossimo giovedì, a incidere sul meccanismo di elezione del Consiglio superiore della Magistratura, al centro di uno dei cinque quesiti referendari.
A Ruvo di Puglia, intanto, alla stessa ora, hanno votato 2.322 persone pari all’11.57% degli aventi diritto al voto (20.071). Nell’Area Metropolitana di Bari, alla stessa ora, l’affluenza alle urne per il referendum è stata del 23.02% e in tutta la Puglia del 21.36%. Un flop.
L’astensionismo alle urne per molti è imputato all’eccessivo tecnicismo della materia nonché alla scarsa divulgazione e propaganda delle diverse posizioni relative alle materie oggetto dei quesiti referendari abrogativi (abolizione decreto Severino; eliminazione dell’automaticità delle misure cautelari; separazione di carriera dei magistrati in giudici o pubblici ministeri; valutazione dei giudici ai fini della carriera anche da professori universitari e avvocati; possibilità del giudice di candidarsi al Csm senza la necessità di farsi supportare dalle correnti). Altri, tra cui diversi addetti ai lavori, hanno ritenuto inutile la loro indizione e ci sono coloro che considerano l’astensionismo lo specchio del disinteresse crescente per la politica e per i temi di attualità nei confronti dei quali non si avverte l’esigenza di un approfondimento.
Esaminiamo nello specifico come hanno votato i ruvesi che si sono recati alle urne nelle 23 sezioni. Si ricorda che l’elettore aveva la possibilità di dichiarare esplicitamente al Presidente del seggio la volontà di non votare a uno o più quesiti referendari.
Le operazioni di scrutinio delle schede, secondo quanto riporta il portale Eligendo, sono terminate alle 4.51. Per tre dei cinque quesiti presentati c’è stata prevalenza di Sì.
Quesito n. 1 (Incandidabilità del condannato – scheda rossa). Elettori: 20.071 | Votanti: 2.322 (11,57%) Schede nulle: 30 Schede bianche: 43 Schede contestate: 0. Il 46,72% ha votato Sì; il 53,22% ha votato No.
Quesito n. 2 (Limitazione misure cautelari- scheda arancione). Elettori: 20.071 | Votanti: 2.318 (11,55%) Schede nulle: 31 Schede bianche: 52 Schede contestate: 0. Il 47,79% ha votato Sì; il 52, 21% ha votato No.
Quesito n. 3 (Separazione funzioni dei magistrati- scheda gialla). Elettori: 20.071 | Votanti: 2.319 (11,55%) Schede nulle: 31 Schede bianche: 57 Schede contestate: 0. Il 72,34% ha votato Sì; il 27,66% ha votato No.
Quesito n. 4 (Membri laici consigli giudiziari – scheda grigia). Elettori: 20.071 | Votanti: 2.320 (11,56%) Schede nulle: 42 Schede bianche: 71 Schede contestate: 0. Il 67,56% ha votato Sì; il 32,44% ha votato No.
Quesito n. 5 (Elezioni componenti togati Csm – scheda verde). Elettori: 20.071 | Votanti: 2.320 (11,56%) Schede nulle: 30 Schede bianche: 58 Schede contestate: 0. Il 69,31% ha votato Sì; il 30,69% ha votato No.
È stato il referendum con la più bassa affluenza di tutta la storia d’Italia. Alla fine se la sono squagliata anche i promotori, oltre a scrutatori e presidenti di seggio.
Mah, il numero esagerato di NO fa’ davvero pensare. Chi voleva bocciare il referendum non sarebbe andato a votare. Non aveva senso votare NO col rischio di far raggiungere il quorum .