Politica

Primo Maggio, tornano le celebrazioni. In Pineta attesa del sole con scarcella e vino

La Redazione
​Alle 5.30, in Pineta Comunale si attenderà l'alba con la Banda Basilio Giandonato. Alle 18.45, dalla Camera del Lavoro in corso Carafa 2, avvio del corteo cittadino. Comizio finale con referenti Cgil, Cisl e il sindaco Chieco
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Dopo i due anni più difficili della pandemia Covid, a Ruvo di Puglia tornano in presenza le celebrazioni del 1° Maggio, Festa dei Lavoratori, a cura di Cgil, a cui è demandata l'organizzazione; Cisl e Uil.

Alle 18.45, da corso Carafa 2 dove si trova la Camera del Lavoro avvio del corteo cittadino con lancio di mongolfiere aerostatiche in piazza Matteotti dove si terrà il comizio finale con Alessandro Pellegrini, coordinatore della Camera del Lavoro di Ruvo; il sindaco Pasquale Chieco; Pasquale Fiore, Ust Cisl Bari; Pino Gesmundo, segretario generale Cgil Puglia. Ma il 1° Maggio ruvese è anche attesa dell'alba, del "sole dell'avvenire", in Pineta Comunale, «un evento storico unico in Italia – fanno sapere dalla Camera del Lavoro di Ruvo -. Da alcune ricerche fatte dal dottor Vincenzo Colaprice non è da escludere che l’ideatore del "Saluto al sol dell’avvenire" sia stato Bartolomeo Di Terlizzi, pedagogo, docente e intellettuale ruvese nonché instancabile agitatore politico e culturale, molto attento alla valenza pedagogica dei simboli e degli eventi di massa». L'alba sarà salutata con l'Internazionale suonata dalla Banda "Basilio Giandonato- Città di Ruvo di Puglia". Una prima testimonianza di questo rito risale al 3 maggio 1910 ed è fornita dal «Corriere delle Puglie», quotidiano predecessore dell’odierna Gazzetta del Mezzogiorno.

 

«Evviva il 1° Maggio» gridavano i braccianti e tutti i lavoratori "presenti all’alba del mattino nella pineta comunale, punto più alto della città, dove si fa colazione con la "scarcella”, tipico dolce delle festività pasquali e conservata per l’occasione, oltre al vino nero di uva di Troia". La scarcella rappresenta la scarcerazione dal padrone che “imprigionava” con molte ore di lavoro i braccianti. Questo legame tra la Pasqua e il 1°Maggio è ben chiaro anche ai socialisti di fine Ottocento: Andrea Costa, primo deputato socialista nella storia d’Italia, definì chiaramente questa relazione nel 1893.

«La tragedia della guerra – scrivono ancora dalla Camera del Lavoro – non ci può far ignorare i tanti problemi che gravano sulle grandi masse popolari a partire dalla precarietà del lavoro ai grandi temi dell’ambiente e della giustizia sociale. Ancora una volta, a causa della guerra, tutti noi stiamo vivendo un momento di incertezza e di grande difficoltà. Soprattutto i nostri giovani, a causa della pandemia, sono stati privati dalla dimensione sociale.

Nel corso del tempo si è provato e si continua a provare a ridimensionare il significato di questo giorno. Ormai da qualche anno viviamo un Primo Maggio atipico, una giornata difficile da celebrare come un momento di festa, perché offuscata da troppe preoccupazioni, diffuse tra giovani e non, per il proprio futuro, per quel senso di precarietà permanente e per la paura costante di non riuscire ad andare avanti. Siamo impegnati nel sensibilizzare la cittadinanza sul valore sociale delle tante vertenze attive, circa 30, queste non possono più essere un fatto individuale ma vanno considerate un'urgenza e un dramma che affligge il nostro territorio e tutte le famiglie che ci vivono. Usciamo da un anno, il 2021, che sarà ricordato oltre che per la pandemia, per lo sciopero generale e l’assalto alla Camera del lavoro di Roma.

Il Primo Maggio è un momento per riflettere e riscoprire l’importanza del lavoro quale elemento di crescita non solo professionale della persona, ma come strumento di coesione sociale. Questa giornata deve impegnarci per conservare i valori che si sono tradotti nella "Costituzione repubblicana" e che fu 'una straordinaria prova di riscatto civile e patriottico del popolo italiano.

Insomma le infinite difficoltà del momento non fanno arretrare la nostra azione e il nostro impegno a continuare a garantire tutele e diritti a decine di migliaia di lavoratori e pensionati che si sono rivolgono alle nostre Categorie, alle nostre Camere del Lavoro e al nostro sistema di tutele individuali, confermando di essere, come Cgil, un punto di riferimento importante anche in una fase di grande incertezza e difficoltà».

sabato 30 Aprile 2022

(modifica il 17 Maggio 2022, 15:56)

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