Aveva deciso da anni di avere per compagni le stelle, il sole, la luna, la campagna e…la vecchia bicicletta, la sua casa prediletta, con la vita custodita nelle buste caricate sugli assi e sui manubri. Era gentile, garbato e riservato: era Antonio Paparella, conosciuto dai ruvesi come “Antonio delle buste”. Oggi, a 76 anni, ci ha lasciati.
Non lo si vedrà più affrontare impervie salite in città o camminare con passo sostenuto per le vie delle campagne con la sua bicicletta, determinato e concentrato. Era amato dai familiari che hanno sempre rispettato la sua scelta di vita e che avevano sempre aperte per lui le porte di casa; era benvoluto dai ruvesi. Quando la città era ricoperta da un folto manto nevoso, non era insolito che qualcuno si preoccupasse per “Antonio delle buste”, chiedendosi dove avesse trovato rifugio. E lui era consapevole e grato per l’affetto che lo circondava ma soprattutto per il rispetto della sua scelta di vivere “on the road”. E nell’omonimo romanzo di Jack Kerouac c’è un passo che potrebbe esprimere il suo vissuto: «Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati». «Dove andiamo?». «Non lo so, ma dobbiamo andare». E Antonio ha camminato, libero.
Bella frase per il sig. Antonio
Una preghiera per Antonio e per l'amico fischiatore di Calenbano che non si sente più fischiare da tempo!