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25 aprile, il sindaco Chieco: «La pace è un valore irrinunciabile». Apposte le due pietre d’inciampo

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
In piazza Matteotti in onore di Giovanni Marinelli e Michele Rossini. Gloria Cantatore è la vincitrice del concorso artistico per le scuole "Ritratto di un partigiano: Saverio De Palo"
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Due pietre d’inciampo a pochi passi da Palazzo Avitaja; due placche dorate su cui sono incisi i nomi di Giovanni Marinelli e Michele Rossini sono incastonate nel pavimento di piazza Matteotti, poco distanti dalla lapide che ricorda Vincenzo Ficco, Domenico De Palo e Saverio De Palo, soldati, antifascisti e partigiani ruvesi caduti per la Libertà durante il secondo conflitto mondiale. 

Testimonieranno quello che è stato e terranno sempre desta l’attenzione affinché derive antidemocratiche non minino i principi di libertà, uguaglianza, giustizia e il rispetto della persona, su cui si fonda la nostra Costituzione.  E la Costituzione è  figlia della Resistenza come ha sottolineato Sara Acquaviva, vicepresidente del Comitato provinciale Anpi Bari, intervenuta ieri a conclusione del corteo – in presenza dopo due anni  – che, da piazza Matteotti, si è snodato lungo i corsi cittadini, si è fermato in piazza Bovio per il rito della deposizione della corona al Monumento dei Caduti ed è ritornato in piazza. A onorare i Caduti per la Libertà il sindaco Pasquale Chieco, l’assessora alle Politiche di comunità Monica Filograno, rappresentanti della sezione ruvese dell'Associazione Nazionale dei Bersaglieri, esponenti della Forze di polizia, del mondo politico e associativo.

L’apposizione delle due pietre in onore dei due partigiani ruvesi morti nei campi di concentramento nazisti conclude un percorso di studio e dibattito, "La Capatosta della Resistenza", a cura di Anpi Ruvo di Puglia, col patrocinio dell'Assessorato alle Politiche di comunità, che ha coinvolto anche le scuole. In particolare è stato lanciato il concorso artistico "Ritratto di un partigiano: Saverio De Palo", destinato alle classi terze della scuola superiore di I grado. Vincitrice è Gloria Cantatore della Terza Cs della scuola Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII, a cui saranno consegnati attestato e tessera onoraria dell’Anpi Ruvo.

Sulla necessità di considerare come faro del vivere civile la Costituzione ha puntato Acquaviva: va letta e diffusa tra i giovani. Attualmente i suoi principi sono disattesi dal momento che non è realizzata pienamente la giustizia sociale –in Italia si contano 5milioni e mezzo di persone in povertà – e al contempo forte è l’astensionismo che misura la distanza effettiva tra cittadini e la classe politica che governa.  Conclude, con uno sguardo rivolto al conflitto tra Russia e Ucraina, con una riflessione di Mirella Alloisio, partigiana ed ex componente del Comitato di Liberazione nazionale, secondo la quale la Resistenza non può essere strumentalizzata per giustificare l’invio di armi. Per il sindaco Chieco il 25 aprile è un giorno che deve andare oltre la commemorazione, deve dare chiarezza a chi non è ancora consapevole di vivere in un sistema democratico fondato sulla partecipazione attiva dei cittadini. Ringrazia Vincenzo Colaprice per i suoi studi sugli antifascisti e partigiani ruvesi alcuni dei quali sono ritratti in fotografie d’epoca affisse sul muraglione e che rimarranno esposte sino al 1° maggio: loro sono alcuni degli uomini e donne che hanno contribuito a liberare l’Italia dal nazifascismo, pagando spesso un tributo molto alto. Evocando le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella, Chieco ricorda che la Resistenza fu anche lotta con le armi per affermare il proprio diritto a vivere in pace, a non arrendersi alla prepotenza e all'aggressione. Ed è difficile non fare un parallelo con quello che sta accadendo nell’Europa dell’Est. Si possono avere opinioni diversificate sulle origini della guerra Russia-Ucraina, ma è incontrovertibile che l’Ucraina è un Stato aggredito che sta esercitando il suo diritto a difendersi da uno Stato aggressore, la Russia. E questo lo riconosce anche l’art. 52 della nostra Costituzione, per cui la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino; ma c'è anche l’art. 11 della Carta che ricorda come l’Italia ripudi la guerra e che la pace è un valore irrinunciabile. Anzi, Chieco propone che a livello statale ed europeo sia istituito il "bilancio della pace", che misuri quanto uno Stato investa nei percorsi di costruzione della pace, attraverso la realizzazione della giustizia sociale. «Viva la Resistenza, viva la festa di Liberazione, viva l’Italia» ha concluso il Primo cittadino.

martedì 26 Aprile 2022

(modifica il 17 Maggio 2022, 15:57)

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