Cronaca

Un lettore: «A Ruvo di Puglia sporcizia diffusa e comunicazione mediocre»

La Redazione
​Un lettore denuncia lo stato di sporcizia diffusa in città imputabile, secondo lui, sia all'inciviltà delle persone sia all'inefficienza degli organi competenti nel gestire l'igiene urbana
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Un nostro lettore quale «privato cittadino che non fa parte di alcuna formazione politica e/o associativa, ma che vive Ruvo a regolare cadenza trimestrale in media» dichiara il proprio punto di vista «sull'attuale situazione dell'igiene urbana in cui versa Ruvo attualmente e della relativa difficoltà di interloquire con l'amministrazione ruvese su tali criticità e altri temi». 

«Ruvo è una città sporca e il sudiciume è diffuso – scrive -. Non serve scorrere la galleria di immagini per averne le prove. È una triste constatazione quotidiana guardando dai balconi o varcando l'uscio di casa. Le colpe sono certamente da imputare innanzitutto all’inciviltà e alla disattenzione di molti (o di pochi che sporcano molto). Tuttavia, buona parte delle responsabilità è dovuta all'incapacità e all'inefficienza da parte degli organi amministrativi competenti nel gestire un servizio pubblico complesso come quello dell’igiene urbana. È indubbio che sono stati fatti sforzi da parte dell'amministrazione per prevenire e contrastare reati ambientali nelle periferie e nell’agro. Sebbene ancora molto debba essere fatto, i risultati sono incoraggianti. D’altro canto però la gestione dell'ordinaria pulizia stradale cittadina è fallimentare. La raccolta “porta a porta” diffonde intrinsecamente più rifiuti per strada e i mastelli distribuiti sono decisamente insufficienti per prevenire sversamenti dai sacchetti riposti ai cigli delle strade».

Il nostro lettore, inoltre, giudica anche l'operato dell'organo preposto all'igiene urbana, scrive di «assoluta e colpevole inefficienza dell’organizzazione della pulizia e sanificazione stradale». «Negli ultimi due anni su questa testata online è stata pubblicata almeno una dozzina di comunicati stampa riguardo “interventi radicali”, adoperamento di “mezzi appena entrati nella disponibilità dell'azienda e che mai erano stati impiegati”, “nuovi mezzi in arrivo”, “aumento degli operatori attivi”, una “nuova mini-idropulitrice per il nucleo antico”, progetti nel Pnrr riguardo “mastelli e isole ecologiche intelligenti", assunzione di “79 nuovi operatori”, etc. Tutti proclami la cui efficacia è attualmente risibile».

Il nostro lettore ha anche contattato gli organi preposti e l'Amministrazione: «Tramite svariati canali ufficiali e ufficiosi (Pec, Instagram, WhatsApp), sono state chieste delucidazioni sulle criticità esistenti, non solo su questo tema, ed è stato chiesto di guardare contestualmente a modelli virtuosi per rendere tale servizio efficace. Ad esempio, una possibile soluzione (non di certo l’unica possibile) sarebbe quella di utilizzare cartelli stradali che impongano il divieto di sosta lungo determinate strade a cadenza settimanale/quindicinale per velocizzare e agevolare le idrospazzatrici, evitando loro gincane tra veicoli in sosta che ne ostacolano lavoro ed efficacia. Inutile dire che le rarissime risposte sono state sempre evasive o, più spesso, totalmente assenti. I silenzi sono addirittura più snervanti dei soliti scaricabarile. Le capacità comunicative di questa Amministrazione sono notoriamente mediocri: sebbene questo sia stato esplicitamente dichiarato come proposito per il secondo quinquennio amministrativo, le richieste dirette sono totalmente trascurate a vantaggio di comunicati unidirezionali “uno a molti” affidati ai social media, alle testate giornalistiche, o a ristretti consessi politici e associativi che sembrano avere spesso canali preferenziali». E aggiunge: «Questo è motivo di estrema frustrazione da parte della cittadinanza attiva, ovvero quella parte (spero ancora maggioritaria) della popolazione attenta e propositiva, di cui mi sento personalmente di fare parte, ormai rassegnata a delegare e guardare altrove per un senso di impotenza. L’Amministrazione è certamente composta in buona parte da persone serie e competenti, ma questa sordità nei confronti dei singoli cittadini relativamente a criticità su svariati temi (legalità, mobilità sostenibile, ambiente, servizi pubblici, fruibilità dei beni comuni) è colpevole. La cittadinanza attiva non sia scambiata per muti spettatori non paganti. Se è questo il disegno premeditato dall’amministrazione, allora ha fallito in partenza. Altrimenti si cerchi di rimediare per il bene di tutti al fine di rendere realmente vivibile una cittadina dal grande potenziale».

 

 

venerdì 22 Aprile 2022

(modifica il 17 Maggio 2022, 15:58)

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