In una nota, la Caritas diocesana comunica che, a seguito delle serrate riunioni di aggiornamento con Caritas Italiana e Prefettura di Bari e del recepimento delle linee guida emanate dalla Segreteria Generale Cei con nota del 3 marzo, si confermano tutte le indicazioni fornite sin ora e, in ordine alle possibili prossime accoglienze si specifica quanto segue: l’Unione Europea ha deliberato in favore dei profughi il riconoscimento della protezione internazionale per cui tutte le persone “stabilmente residenti” in Ucraina verranno considerate rifugiate per almeno un anno e beneficeranno di permesso di soggiorno valido per lavorare ed essere iscritti al Servizio sanitario nazionale (così da agevolare tutte le procedure per la profilassi Covid19); a oggi è in fuga circa 1 milione di persone ma l’Onu stima l'esodo di 5 e 10 milioni di profughi; in Italia i profughi saranno accolti prioritariamente nei Centri di accoglienza straordinaria e nella rete de sistema di accoglienza integrazione. Ulteriori accoglienze saranno realizzate, secondo necessità, in raccordo con Caritas Italiana e Caritas Diocesana ricorrendo a strutture private che dovranno necessariamente essere riconosciute dalle Autorità competenti. In particolare, la delicata accoglienza di minori stranieri senza accompagnatori adulti (msna) dovrà essere preferibilmente praticate, in raccordo con Caritas, previa autorizzazione del Tribunale per i Minorenni e dell’Ente Locale, in famiglia o in contesti comunitari a dimensione familiare: a tale scopo, in attesa di ricevere indicazioni da Caritas Italiana e dal Ministero dell’Interno, questa Caritas Diocesana ha avviato un’azione di monitoraggio e censimento delle strutture e delle disponibilità all’accoglienza.
Inoltre, è ribadito che Caritas Italiana e Croce Rossa Italiana al momento non organizzano raccolte e invii di medicinali né di generi di prima necessità, né hanno dato mandato ad altri di farlo; dal monitoraggio costante dei bisogni e dal confronto con le Caritas locali emerge l’impossibilità di reperire siti di stoccaggio, né vi sono le necessarie condizioni igienico-sanitarie. Sia le Caritas in Ucraina che quelle dei Paesi confinanti sono al momento in grado di fronteggiare l’emergenza con le risorse in loco e chiedono invio di fondi per organizzare gli aiuti. Allo stato, non è richiesto intervento di volontari per operare in Italia, Ucraina e/o Paesi Europei, la cui disponibilità è sempre possibile manifestare alla Caritas Diocesana; per donazioni sull’iban della Diocesi con la causale “Emergenza-Ucraina” Iban: IT35X07601 04 0000 00020 878708 intestato a Diocesi Di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi</strong>; per comunicare disponibilità alle accoglienze o al coinvolgimento in attività di volontariato rivolgersi alla propria Parrocchia o scrivere a caritasmolfetta@libero.it.