Sono le 6.33 di oggi quando la Presidenza dell'Ucraina diffonde una foto che mostra l'esplosione nei pressi di un parco della capitale Kiev: la Russia ha attaccato. La motivazione dell'autorizzazione a un' "operazione speciale", come ha spiegato il presidente russo Putin, è la «smilitarizzazione dell'Ucraina» e «la protezione del Donbass». Unanime la condanna di gran parte dell'opinione pubblica e delle istituzioni internazionali, che avevano puntato sulla diplomazia per scongiurare un conflitto le cui origini affondano in una crisi che ebbe avvio nel 2014.
«Come cittadino di un Paese che ripudia la guerra – dichiara il sindaco Pasquale Chieco – quale strumento di offesa alla libertà dei popoli e si impegna a operare per la pace e la giustizia fra le Nazioni, non posso che provare grandissima angoscia per le notizie che arrivano dall’Ucraina. Come Sindaco il mio primo pensiero è per tutti i civili – particolarmente per le bambine e i bambini – che si trovano nelle zone teatro del conflitto e che in questo momento sono in pericolo. Questo conflitto, per quanto geograficamente lontano, ci riguarda in realtà molto da vicino; per ripercussioni che già stiamo vedendo nella nostra vita quotidiana (rincari nelle bollette del gas, ndr), ma soprattutto perché i sentimenti di ansia e di paura che tanti esseri umani stanno provando in questo momento non possono lasciarci indifferenti. Anche per questo penso che dobbiamo essere pronti e disponibili a sostenere gli sforzi e gli effetti (anche interni) delle sanzioni che l’Italia e l’Europa adotteranno come strumenti di pressione internazionale per far recedere la Russia e i suoi oligarchi dalle azioni belliche in atto contro il libero popolo ucraino».