Calcio

Fabio Di Domenico: «Con il Covid è stato un periodo molto difficile per il calcio giovanile»

Giuseppe Tedone
Fabio Di Domenico: «Dopo un anno e mezzo di inattività causa pandemia, siamo riusciti a riprendere tutte le attività. Siamo molto soddisfatti della crescita in questi tre anni del calcio femminile»
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A distanza di un anno e mezzo da quando è iniziata la pandemia Covid-19, riparte il mondo dello sport giovanile che ha dovuto affrontare molte difficolta. Ne abbiamo parlato con uno dei protagonisti della realtà sportiva ruvese, mister Fabio Di Domenico dell' asd Di Domenico Football.

Quanto è importante per voi riprendere le varie attività dopo la sospensione dovuta alla pandemia?

«L'anno e mezzo di pandemia e la successiva sospensione dell'attività calcistica è stata devastante dal punto di vista fisico e mentale. Ci siamo sentiti, grandi e piccini, un po' privati di un diritto, quello al gioco, che in qualche modo avrebbe dovuto essere salvaguardato anche rispetto a delle evidenze scientifiche a proposito dell'attività all'aria aperta. Per fortuna siamo riusciti a superarlo con i dovuti protocolli, garantendo a tutto il movimento una ripresa a 360 gradi dell'attività».

Quali categorie militano nella società?

«Quest'anno la nostra associazione ha introdotto l'ultima categoria che mancava, l'Under 17, a  coronamento di una completezza di servizio che parte dai piccolini di 4 anni fino ai ragazzi di 16».

La Di Domenico ha anche una squadra femminile?

«Sì, da tre anni abbiamo introdotto anche il calcio femminile, a fronte di un movimento sempre più in crescita nel panorama calcistico regionale e nazionale. Tante sono le ragazze che si approcciano a questo sport e quest'anno tre nostre ragazze sono passate nelle fila dell'under 17 della Ssc Bari, motivo per noi di grande orgoglio». 

Quanto siete orgogliosi del fatto che alcuni vostri atleti abbiano firmato per società professioniste?

«Il nostro lavoro tecnico è mirato a dare ai ragazzi le giuste competenze per alzare l'asticella delle loro conoscenze. È chiaro che c'è di fondo una predisposizione naturale del ragazzo a questo sport e non tutti potranno ambire a fare il calciatore. In 10 anni siamo riusciti a dare un'opportunità di professionismo a più di dieci ragazzi che sono stati scelti da Bari e Monopoli per far parte dei loro gruppi selezionati.Quello che ci manca a oggi è una struttura che possa rappresentare la nostra identità e possa essere riferimento per le oltre 150 famiglie che ci hanno scelto non solo per i valori sportivi, ma soprattutto per quelli educativi che cerchiamo di trasmettere ai nostri bambini».

Vuoi rivolgere dei ringraziamenti in particolare a qualcuno?

«Ci tengo molto e colgo l’occasione per ringraziare le famiglie che nel quotidiano ci affidano i loro ragazzi. Ringrazio il mio staff tecnico e dirigenziale fino al magazziniere. Oggi, infatti, all'interno del nostro staff, abbiamo un referente medico, un referente odontotecnico, oltre alle altre figure dirigenziali che da tempo collaborano con la nostra associazione. Vorrei anche ringraziare gli sponsor che hanno fortemente creduto nel nostro progetto, sostenendo il nostro operato».

 

 

sabato 30 Ottobre 2021

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