Politica

La lunga sera dei comizi di chiusura: gli appelli al voto dei candidati sindaco

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
​Dalle 18 sino alle 23 di ieri, in piazza Dante hanno fatto appello al voto i candidati Biagio Mastrorilli, Pasquale Chieco, Luciano Lorusso e Santi Zizzo. Il candidato Domenico Berardi ha tenuto il comizio qualche giorno prima
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Ieri, a partire dalle 18, sul palco in piazza Dante si sono tenuti gli appelli al voto di quattro dei cinque candidati sindaco al Comune di Ruvo di Puglia, alle Amministrative del 3 e 4 ottobre: Biagio Mastrorilli, Pasquale Chieco, Luciano Lorusso e Santi Zizzo. Domenico Berardi (Ruvesi per Ruvo) ha anticipato qualche giorno prima, in piazza M. Garibaldi.

La lunga sera dei comizi di chiusura di una campagna elettorale dai toni accesi ha inizio con Biagio Mastrorilli che sale sul palco con le referenti nonché capolista delle forze politiche che lo sostengono: Eleonora Monaco per la sezione ruvese di Europa Verde e Irene Turturo per la lista civica “Biagio Mastrorilli Candidato sindaco”.

Il candidato sindaco ricorda gli albori del progetto politico nato per «offrire a Ruvo di Puglia una vera alternativa, non ingabbiata negli schemi dati dalle categoria di “Destra” e  “Sinistra”» . Mastrorilli tiene a sottolineare che avrà molta cura delle persone che «sono state dimenticate», perché non ascoltate mentre il dovere degli amministratori è quello di «ascoltare tutti, anche chi non ci ha votati». Traccia un bilancio della sua campagna elettorale fondata sull’incontro coi cittadini (“I cerchi di Biagio”); ricorda i punti salienti del suo programma:  valorizzazione del borgo di Calentano; cura del verde, disciplina più efficace ed efficiente della raccolta differenziata; attenzione al mondo dell’imprenditoria che non deve, secondo Mastrorilli, essere umiliata nei suoi progetti di espansione da una rigida interpretazione del “consumo di suolo zero” che conduce a una stagnazione dei livelli occupazionali. Istituiranno consulte e comitati di quartiere e ogni sei mesi sarà svolto un monitoraggio civico dell’attività amministrativa, dove il sindaco e la sua Giunta faranno il punto sul proprio operato, rispondendo a eventuali dubbi. «Si parla di continuità amministrativa: ma ogni amministratore serio prende in carico e onora gli impegni presi dall’amministrazione precedente anche quando non è d’accordo». Focus anche sul Piano nazionale di  ripresa e resilienza: per ottenere fondi, sarà necessario, entro il 31 dicembre 2022, avere un programma chiaro, con progetti compiuti e definiti. Ma a Ruvo di Puglia si pretende di finire in 14 mesi progetti infrastrutturali (es. estramurale Pertini) che durano da anni. E poi ironizza sul bando per l’illuminazione pubblica “partorito” quasi dopo cinque anni sulla base di due delibere dell’Amministrazione Ottombrini.  

Sul palco, è la volta del candidato sindaco di Centrosinistra Pasquale Chieco (Partito democratico; Sinistra Ruvese, Rifondazione Ruvese, Popolari con Emiliano Ruvo di Puglia, Con Ninni Chieco Sindaco) preceduto da un intervento dell’assessora alla Cultura uscente Monica Filograno e dalle testimonianze, circa il suo operato in questi cinque anni, di Giulio De Leo, Ana Nina Balan, Salvatore Ruta, Onofrio Caputi Jambrenghi, Pasquale De Palo, Federica Lamura, Michelangelo De Palma, Stefania Bellarte: esponenti della cultura, dell’associazionismo, della medicina, del commercio, dello sport.

Il Sindaco uscente li ringrazia e continua: «Un sindaco che si ripresenta alla guida della città ha l’obbligo di fare un resoconto di quanto fatto» ricordando i traguardi raggiunti in questi cinque anni. La città si è trasformata; è diventata innovatrice e non lascia alcuno indietro. Ha riconfermato la sua natura solidale, di città che ama la diversità e investe nei diritti. «Abbiamo fatto un percorso difficile, duro». Replica a chi lo accusa di essere stato poco presente: «Sono stato poco in giro, è vero. Ma solo perché sono stato a lavorare, per risolvere i problemi di questa città. Gli amministratori hanno compiti difficili da svolgere» e lui si dichiara orgoglioso di aver trovato la soluzione ad annose questioni riguardanti le cooperative; di aver reso sano un bilancio prima asfittico; ha fatto sì che la gestione del servizio di illuminazione votiva fosse affidata alla società in-house del Comune, la Ruvo Servizi srl. Venti famiglie in difficoltà avranno presto una casa; dalla Conferenza di servizi, qualche giorno fa, è arrivato l’ok al Piano urbanistico generale. Lui è soddisfatto di quanto raggiunto nonostante le tante difficoltà e questo solo grazie al costante e duro impegno, alla sua determinazione «tipicamente ruvese».  Il prossimo obiettivo è investire nel centro antico, «la sfida delle sfide». Chieco prosegue nel ricordare come, nonostante un bilancio precario, sia riuscito a ottenere un finanziamento per le ristrutturazioni delle scuole di circa 20milioni: il prossimo anno la Bartolo Di Terlizzi sarà riconsegnata ai bambini. Ricorda l’attenzione al mondo dell’imprenditoria, pensa al bando di assegnazione di tre lotti nella zona Pip. E prosegue come, in campo culturale, abbia sempre tutelato le tradizioni con l’innovazione (Riti della Settimana Santa e Luci d’Artista). «Ho gestito società pubbliche, ho lavorato in Regione con correttezza e professionalità e onestà. La cosa pubblica va gestita con serietà e autorevolezza». Confessa di essere stato deluso dall’asprezza della campagna elettorale: lui ama il confronto, ama mettersi in discussione ed è anche «capace di cambiare idea». Alla fine ricorda il grande appuntamento del 31 dicembre 2022, quando Ruvo di Puglia sarà una delle città che avrà avuto la capacità di presentare progetti ben definiti, messi a bando per l’esecuzione per usufruire delle opportunità del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. «Noi stiamo già correndo da anni in questa direzione perché abbiamo vinto bandi e ottenuto finanziamenti» continua. Perché con la sua squadra, prosegue, ha agito correttamente, con rigore e onestà. E continuerà a farlo anche nei prossimi cinque anni.

L’Inno di Mameli introduce il comizio di chiusura del candidato sindaco di Centrodestra Luciano Lorusso (lista “Lorusso Sindaco”, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Un’altra IDeA per Ruvo-Cambiamo con Lorusso, Lega Salvini Ruvo). Sul palco con lui Vito Angelo Ippedico, coordinatore provinciale del Movimento nazionale per la Sovranità e componente del direttivo locale di Fratelli d’Italia</span>; Antonello Paparella, consigliere uscente e candidato al Consiglio con Forza Italia; l’onorevole e sottosegretario alla Giustizia nel governo Draghi, Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) e il senatore nonché vicecommissario di Forza Italia Puglia, Dario Damiani. Dopo i loro interventi, Lorusso esordisce esprimendo la solidarietà sua e della Coalizione ai due consiglieri candidati al Consiglio comunale  con la Lega per il grave atto di vandalismo ai danni del loro Comitato elettorale. «Evidentemente date fastidio: non vi preoccupate». Ringrazia l’Associazione “Ruvo 2.0” di cui è presidente Michele Barile per averlo proposto come candidato alla guida della città; ringrazia il supporto di tutti i rappresentanti dei vertici del Centrodestra; è grato ad amici, conoscenti e persone che lo stimano e lo confortano con il proprio calore. Ringrazia coloro che gli hanno mostrato il degrado e lo scempio per le vie della città, senza che gli Amministratori attuali, chiusi nel Palazzo, si attivino per rimuoverli. A chi lo accusa di non avere programmi, ricorda le “40 pagine dello stesso”, frutto di sei intensi tavoli tematici.  Mentre ironizza sulla improvvisa vivacità amministrativa degli ultimi due mesi, «a partita finita», con tagli di nastri e aperture di cantieri, traccia a grandi linee il progetto, la sua visione di città «forte, accogliente, educativa». Si occuperà di stipulare un contratto con la Sanb; riorganizzerà il settore Legale; cercherà di ridefinire, a vantaggio della popolazione, i termini del «contratto-capestro» con la società che gestisce il servizio di parcheggio pubblico a pagamento.  Riaffermerà il «diritto alla ruvesità» degli amministratori di Ruvo di Puglia. «Amo Ruvo di Puglia da sempre – conclude – e voglio che ritorni a essere una città trasparente, solidale, aperta al dialogo, alla partecipazione, attenta alla salute, al commercio e ai giovani». Su chi ironizza sulla circostanza che un medico non possa essere sindaco, ricorda il doppio mandato di Matteo Paparella. «Siamo all’alba di una grande vittoria – conclude -, di una rinascita. Ci terremo tutti per mano. È arrivata l’ora di abitare con coraggio, forza e onore».

Ultimo a calcare il palco per l’appello al voto, il candidato sindaco Santi Zizzo (Ruvo Democratica e Viva, Insieme e Santi per Ruvo). Introdotto dalla referente di RDeV nonché candidata al Consiglio comunale, Caterina Montaruli, Zizzo ripercorre a grandi linee il  programma elettorale. Il suo, sottolinea, è stato un percorso lineare e condiviso ed è proprio la condivisione la sua forza perché ognuno ha il diritto di dare il proprio contributo alla comunità. «In tre mesi di campagna elettorale – dichiara – abbiamo fatto quello che non è stato fatto in cinque anni. Abbiamo avviato le Consulte dell’agricoltura, dei giovani. Abbiamo compreso quelle che sono le necessità degli imprenditori nella zona industriale che si sentono abbandonati». Tanto il commercio che l’imprenditoria, secondo Zizzo, sono soffocate dalla burocrazia. Non si considera che l’imprenditoria dà lavoro, il lavoro favorisce lo sviluppo dell’economia e, quindi, la crescita. A Ruvo di Puglia non esisteva la “comunità energetica”: loro lo hanno fatto e hanno dato informato aziende e privati della possibilità di produrre da sé l’energia attraverso bandi europei. Al centro del suo programma il rilancio delle periferie, «degradate» e del centro storico.  La sua attenzione, tuttavia, si concentra soprattutto sul garantire il diritto alle cure mediche a tutti, sul rafforzare i livelli essenziali di assistenza perché il suo obiettivo è quella di rendere Ruvo una città modello dal punto di vista sanitario. La sua Amministrazione si fonderà sull’ascolto tanto che farà aprire uno sportello del cittadino. Lui saprà tastare il polso della popolazione e lo saprà fare bene perché si circonderà di persone critiche, attente, non  di “yes men”. Soprattutto, incoraggerà la possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero perché avverte in paese la paura di esporsi. Quando diverrà Sindaco, sarà sindaco di tutti, anche di chi non lo ha votato e valorizzerà tutti coloro che hanno idee valide, buone per la collettività. Per questo è importante dargli fiducia, ribadisce,: lui non deluderà e farà in modo che tutti partecipino attivamente allo sviluppo della città.

sabato 2 Ottobre 2021

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