Cronaca

Oggi è la Festa della Madonna del Carmelo: il programma

Giuseppe Tedone
Anche quest'anno, in ottemperanza alla normativa antiCovid​, non si snoderà la processione
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Oggi si festeggia Maria SS.ma del Carmelo. 

A Ruvo di Puglia, il culto è curato dalla Confraternita del Carmine, nell'omonima chiesa.

Diamo alcuni cenni storici.

Partiamo dallo scapolare che raffigura il Carmelo, una catena di colline in Palestina (in ebraico karmel significa “Frutteto, giardino”). Su una delle cime pianeggianti, si consumò il sacrificio del profeta Elia.

Il Monte Carmelo divenne il luogo preferito di monaci ed eremiti. Verso il IV secolo d. C. quando cominciarono ad apparire i primi monaci dell’Oriente, le pendici rocciose del Monte Carmelo accolsero una cappella, nello stile delle comunità bizantine, le cui tracce si vedono ancor oggi: era il primo Tempio alla Vergine che, perciò, si chiamò Madonna del Carmelo o del Carmine. Sulle pendici di questo monte, legato alla memoria del profeta Elia,  tra la seconda (1147-49) e la terza crociata (1189-92), alcuni devoti pellegrini di Dio, forse ex crociati, provenienti dall’Europa, si riunirono a vita comune.

Per i Carmelitani essere al servizio di una chiesa dedicata alla Madonna significa essere di “Maria”, posti al suo “servizio” e quindi protetti da lei contro ogni pericolo. L’indumento di molti istituti di monaci o frati, nel Medioevo, era lo Scapolare (da “scapola”), una specie di grembiule che ricopriva sia il petto che le spalle.

Nel tempo lo scapolare è stato ridotto nelle dimensioni e divenne un “Abitino”, formato da due piccoli pezzi della stessa stoffa dell’abito Carmelitano , uniti da fettucce che permettono di portarlo appoggiato sul petto e dietro le spalle. Più tardi il papa Pio X, per venire incontro alle esigenze moderne, concesse di sostituire quest’abitino con una medaglia recante da una parte l’immagine di Gesù e dall’altra quella della Madonna.
Nella grande promessa fatta a S.Simone Stock, priore generale dell’Ordine ad Aylesford (Inghilterra), è richiesto di portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carmelitana, che è l’Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell’Inferno.

Abbiamo intervistato il priore Raffaele Campanale.

Come nasce il culto della Madonna del Carmelo nella Confraternita del Carmine?

«L’Arciconfraternita del Carmine fu istituita nel 1604 nella chiesa di San Vito di Ruvo di Puglia, per iniziativa di alcuni sacerdoti e di diversi devoti che chiesero al Vescovo Gaspare Pasquali l’autorizzazione a riunirsi e a raccogliere offerte in favore dei poveri, vestendo la mozzetta del colore del Carmine con l’immagine della Vergine del Carmelo. Il sodalizio si aggregò subito all’omonima Arciconfraternita romana per lucrare le indulgenze concesse dai pontefici a tutti gli appartenenti, grazie alle copiose elargizioni dei pii benefattori.

Con il passare degli anni e a seguito di varie vicende, conseguenti alla laicizzazione delle confraternite, nel 1763 lo statuto fu modificato, sostituendo alla figura ecclesiastica del Rettore quella laica del Priore. Giunse l’assenso da Ferdinando IV il 30 maggio dello stesso anno.

Nel corso dell’Ottocento la chiesa confraternale fu rinnovata, grazie all’intervento dell’architetto Sergio Pomodoro, introducendo nuove immagini sacre, che sostituirono quelle più antiche: ciò avvenne con l’immagine scultorea della Vergine, opera del terlizzese Giuseppe Volpe e ospitata nella nicchia centrale al posto dell’antico quadro, e con l’Angelo Custode, la cui immagine dipinta fu rimpiazzata da una statua vestita».

Ancora oggi è fondamentale trasmettere il culto delle festività religiose ai più giovani?

«Come Confraternita dobbiamo cercare di continuare a trasmettere il culto della Madonna del Carmelo ai più giovani, specialmente per tutti coloro che vivono di emozioni e credono ancora nei valori della Chiesa. La Madonna deve essere amata altrimenti non appartiene ad alcuno di noi.

Devozione, amore e carità sono fondamentali per vivere il culto della Madonna del Monte Carmelo».

Anche quest’anno non si svolgerà il corteo processionale?

«Purtroppo per il secondo anno consecutivo non avremo modo di festeggiare interamente la solennità della Madonna del Monte Carmelo. Non tutto è perduto perché dal giorno 7 fino al 15 luglio si è svolta normalmente la Novena. Mentre venerdì 16 luglio, festa di Maria Santissima del Monte Carmelo, si celebreranno le Messe con supplica. Nel pomeriggio si celebreranno due messe per i confratelli e consorelle dell’Arciconfraternita del Carmine».

Speravate nel ritorno della processione?

«Non nego che avremmo sperato in qualche cambiamento di ordinanze, a livello diocesano; ma anche quest’anno dobbiamo rinunciare.

Ciò che non è spiegabile è che ad alcune manifestazioni civili sia stato concesso il regolare svolgimento; mentre a livello liturgico è rimasto tutto sospeso, con lo svolgimento di semplici celebrazioni all’interno e non all’esterno in piazza (fatta eccezione delle feste patronali) e non  sappiamo ancora quando potranno svolgersi i cortei processionali».

Come Confraternita volete ringraziare chi ha contribuito allo svolgimento della festa religiosa?

«Innanzitutto vorrei ringraziare tutti i confratelli e consorelle che durante tutto il mese di luglio hanno aiutato l’Arciconfraternita. Poi vorrei ringraziare Don Fabio Tangari, insieme all’amministrazione e agli sponsor che, con il loro contributo, hanno permesso la realizzazione di questa piccola festa, col bellissimo parato in onore della Madonna; le illuminazioni nel centro storico; gli addobbi floreali e le icone della Madonna poste ai balconi vicino la chiesa.

Inoltre quest’anno abbiamo addobbato le due colonne portanti all’ingresso,  insieme all’altare con l'icona della Madonna del Carmine e all’altare coi  fiori profumati».

L'altare e le colonne sono state addobbate a devozione da due confratelli. Una piccola nota: la Madonna del Carmine è chiamata la Madonna dei Fiori solo nella chiesa del Carmine a Ruvo.

Il programma dei festeggiamenti

Venerdì 16 luglio 

ore 8.00 – 9.00 – 11.00 SS. Messe con la Supplica

ore 18:15 Rosario Meditato

ore 19:00 Santa Messa

ore 20:15 Santa Messa per confratelli e consorelle con rinnovo degli impegni confraternali

Sabato 17 luglio – 3° Sabato M.d.C.

ore 18:30 Rosario Meditato

ore 19:00 Santa Messa

Sabato 24 e 31 Luglio

ore 18:30 Rosario Meditato

ore 19:00 Santa Messa

 

 

venerdì 16 Luglio 2021

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Franco
Franco
2 anni fa

I fedeli si sentono davvero presi in giro dal prolungamento ingiustificato del divieto di fare processioni. Che erano previste, con dovute precauzioni, nell'accordo Stato-Cei del maggio 2020. Intanto si fanno senza problemi processioni laiche, tipo movida o celebrazioni della Coppa Europea di calcio. Perché figli e figliastri?

Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Se i vertici ecclesiastici vogliono cancellare le processioni è bene che lo dicano chiaro e tondo ai fedeli senza nascondersi dietro la scusa del Covid. Non si capisce questo autolesionismo.

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