Politica

Referendum “Giustizia”, al via la raccolta firme della Lega Ruvo di Puglia

La Redazione
Sabato 10 luglio, al gazebo allestito in corso Cavour (angolo via Parini), dalle 18 alle 21.30; dal lunedì al sabato, dalle 19.30 alle 21, nella sede della Lega Ruvo; dal lunedì al venerdì negli Uffici comunali
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Parte la campagna di raccolta firme per la proposta di referendum sulla giustizia a cura della Lega anche a Ruvo di Puglia.

L'appuntamento è per sabato 10 luglio, al gazebo allestito in corso Cavour (angolo via Parini), dalle 18 alle 21.30.

«Da sabato – scrivono dalla sezione ruvese della Lega – i ruvesi potranno firmare ed essere protagonisti di una grande riforma della Giustizia. Obiettivi della Lega sono processi veloci, certezza della pena, stop alle correnti, giustizia giusta ed equo processo per tutti.

Sono sei i quesiti referendari che possono essere sottoscritti anche dal lunedì al sabato, dalle 19.30 alle 21 nella sede della Lega Ruvo, in piazza F.Cavallotti 36, o in Municipio (dal lunedì al venerdì, nell'Ufficio elettorale o nella Segreteria generale, ndr).

Di seguito una sintesi.

1) Riforma del Csm. Il Consiglio superiore della magistratura è l’organo di autogoverno dei magistrati e ne regola la carriera. Per due terzi è composto da magistrati eletti. Oggi su capacità e competenza prevale il sostegno delle correnti: con il sì al referendum, se ne elimina il peso nella selezione delle candidature, colpendo il “correntismo” e il condizionamento della politica sulla giustizia.

2) Responsabilità diretta dei magistrati. Il cittadino colpito da accuse inesistenti o che finisce in carcere da innocente oggi non può chiedere direttamente conto al magistrato dei suoi errori. Ci si può rivolgere genericamente contro lo Stato, che poi dovrebbe rivalersi sul singolo magistrato, ma di fatto chi ha sbagliato non paga quasi mai. Votando sì, introduciamo la possibilità di chiamare direttamente in causa il magistrato che ha commesso l’errore, così come vuole l’art. 28 della Costituzione. Tutti i pubblici funzionari devono essere responsabili e pagare per abusi, azioni dolose o gravi negligenze.

3) Equa valutazione dei magistrati. La valutazione della professionalità e della competenza dei magistrati è operata dal Csm che decide sulla base di valutazioni fatte anche dai Consigli giudiziari, organismi territoriali nei quali, però, decidono solo i componenti appartenenti alla magistratura. Questa sovrapposizione tra “controllore” e “controllato” rende poco attendibili le valutazioni e favorisce la logica corporativa. Col referendum si vuole estendere anche ai rappresentanti dell’Università e dell’Avvocatura nei Consigli giudiziari la possibilità di avere voce in capitolo nella valutazione.

4) Separazione delle carriere dei magistrati. Ci sono magistrati che lavorano anni per costruire castelli accusatori in qualità di Pm e poi, d’un tratto, diventano giudici. Con un sì chiediamo la separazione delle carriere per garantire a tutti un giudice che sia veramente “terzo” e trasparenza nei ruoli. Il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera la funzione giudicante o requirente, per poi mantenere quel ruolo durante tutta la vita professionale. Basta con le “porte girevoli”, basta con i conflitti di interesse che spesso hanno dato luogo a vere e proprie persecuzioni contro cittadini innocenti.

5) Limiti agli abusi della custodia cautelare. Ogni anno migliaia di innocenti vengono privati della libertà senza che abbiano commesso alcun reato e prima di una sentenza anche non definitiva. Eliminando la possibilità di procedere con la custodia cautelare per il rischio “reiterazione del medesimo reato” faremo in modo che finiscano in carcere prima di poter avere un processo soltanto gli accusati di reati gravi.

6) Abolizione decreto Severino. La decadenza automatica di sindaci e amministratori locali condannati ha creato vuoti di potere e la sospensione temporanea dai pubblici uffici di innocenti poi reintegrati al loro posto. Il referendum elimina l’automatismo e restituisce ai giudici la facoltà di decidere se applicare o meno l’interdizione dai pubblici uffici».

La Lega Ruvo conclude: «Inizia una grande battaglia di democrazia e libertà,senza steccati ideologici, nell'interesse dei cittadini e soprattutto della stragrande maggioranza dei magistrati perbene e non politicizzati».

venerdì 9 Luglio 2021

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