Cultura

Bilancio positivo per “Rerum – Nel mezzo del cammin”: l’edizione della speranza

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Sabato scorso, al cospetto della Cattedrale, si è svolta la terza edizione del Festival di rievocazioni storiche, arte di strada e musica a cura del Centro Studi Cultura et Memoria di Ruvo di Puglia​
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Bilancio positivo, sabato scorso, per la terza edizione di “Rerum: Rievocazioni, Musica, Arti di strada -Nel mezzo del cammin…” , festival culturale organizzato dal Centro Studi “Cultura et Memoria” di Ruvo di Puglia.

Edizione sofferta ed edizione della speranza. Rerum, che fa parte del programma culturale estivo “Rinascenze 2021”, a cura del Comune di Ruvo di Puglia, è stato sostenuto con una parte del Fondo Covid destinato a ridare linfa ai processi produttivi e rigenerativi del tessuto creativo cittadino, penalizzato dal fermo delle associazioni culturali no profit per le restrizioni antiCovid.

La squadra che anima “Cultura et Memoria”, guidata da dieci anni dalla presidente Vincenza Tedone e da Francesco Adessi,  si è dedicata anima e corpo a organizzare e a curare il festival in ogni dettaglio affinché  al pubblico fosse donato un evento che ha fuso armoniosamente cultura e intrattenimento. Accanto allo staff, la grande forza solidale degli operatori culturali, di artisti, associazioni cittadine nonché degli operatori commerciali i quali, nonostante la crisi da pandemia Covid, hanno creduto nel progetto e lo hanno supportato.

La terza edizione di Rerum è stata dedicata a Dante Alighieri, di cui ricorre quest’anno il 700esimo anniversario della morte: partendo dal viaggio ultraterreno della Commedia si tesse un racconto che attraversa i secoli e che culmina nel “riveder le stelle”.

Un cielo stellato, la Cattedrale, sul sagrato due bande storiche, la “Nicola Cassano” diretta dal Maestro Gennaro Sibilano e la “Basilio Giandonato” diretta dal Maestro Rocco Di Rella, riunite «per la prima volta» sottolinea un commosso Franco Adessi. E poi il pubblico in semicerchio e, su Largo Cattedrale, una semplice scenografia composta dalla prua di una barca infernale, guidata da Caronte; un leggio e la struttura per la danza aerea, simbolo dell’ascesa al Paradiso.

Lo spettacolo ha inizio con la commossa declamazione del III Canto dell’Inferno a cura della presidente Tedone, nelle vesti di Dante. Con lei interagisce Caronte, interpretato da Tiziano Casole, il Giullaresenzaradici, che galvanizzerà il pubblico, nel corso della serata, con performance di giocoleria medievale, fachirismo e dissacrerà argutamente dediche d’amore con improvvisati menestrelli chiamati dal pubblico. Pregevoli gli arrangiamenti delle musiche del Seicento e Settecento eseguite, in alternanza, dalle due bande: dal “Te Deum” di Charpentier” alla “Serenata notturna” di Mozart; dal “Minuetto” di Boccherini alla “Impressione a Salisburgo” di Mozart e all’omaggio ad Antonio Vivaldi. Nel corso della serata eseguiti con grazia minuetti e gavotte in costume dagli allievi della Revolution Dance di Piero Sorice e Porzia De Nicolò. Emozionante lo spettacolo di danza aerea di Teresa d’Ippolito, fluttuante ed energica.

Nel corso dello spettacolo due acquerelli di Elisabetta Anna Serafino che ritraggono i due torrioni aragonesi sono stati donati al sindaco Pasquale Chieco, che ha apprezzato la capacità di aggregare talenti dell’Associazione, e all’assessora alla Cultura Monica Filograno, che saluta con entusiasmo la ripartenza della vita culturale in città.

Gran finale delle Bande, di giocoleria e di danza aerea sulle note dell’Inno di Mameli: una scelta che riflette l’amore per le proprie radice, l’apertura verso nuovi orizzonti e la speranza. E quello di ieri sera, per la commossa Vincenza Tedone è stata un’ulteriore conferma della validità dell’operato del Centro Cultura et Memoria che, sin da quando, dieci anni fa, ha dato vita a “Ruvo, Carafa e la Leggenda” con il sostegno dell’allora Amministrazione e assessore alla Cultura, Pasquale De Palo, ha saputo creare una rete di associazioni, persone e maestranze e talenti locali.

Sabato prossimo, 10 luglio, appuntamento al cospetto della Torre dell’Orologio, in piazza Garibaldi, per la presentazione del saggio storico “Praeter legem. Ex Palazzo Jatta in via Rosario a Ruvo di Puglia – da casa comunale a sede bancaria” dell’architetto Lidia T. Sivo. Il libro è edito dal Centro Studi “Cultura et Memoria”, attenta a promuovere la conoscenza del patrimonio storico di Ruvo di Puglia.

 

lunedì 5 Luglio 2021

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Michele G.
Michele G.
2 anni fa

Buone le intenzioni ma una cozzaglia artistica senza nesso storico e culturale. Bande, medioevo, rinascimento,…. Ma cosa si vuole dimostrare? Sindaco in un periodo così buio per la nostra economia o si fanno le cose fatte bene o meglio lasciar stare. Un evento. He non ha portato risultati in termini di ritorno per il territorio non serve.