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Covid, un anno fa entrava in vigore il Dpcm #iorestoacasa. 12 mesi di pandemia a Ruvo di Puglia

La Redazione
Ripercorriamo, anche in photogallery, un anno di convivenza forzata con il coronavirus
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Era l’ora di cena del 9 marzo 2020, quando l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla televisione, annunciò che tutta l’Italia, da quel giorno, sarebbe diventata zona rossa, sarebbe stata blindata: il coronavirus aveva iniziato a riscrivere le nostre vite e a mettere alla prova la nostra resilienza.

Avrebbe chiamato quel provvedimento appena firmato, il Decreto del Presidente del Consiglio dell’8 marzo, #iorestoacasa.

E il giorno dopo, un anno fa, i ruvesi si svegliano con la consapevolezza di dover convivere con un nemico insidioso.

Il sindaco Pasquale Chieco, dalla pagina istituzionale Facebook, scrive una lettera ai ruvesi in cui dichiara che Ruvo di Puglia è diventata zona protetta: non si può uscire di casa se non in caso di necessità, per lavoro e salute, circostanze da dimostrare con l’autocertificazione.

Un documento importante da portare sempre con sé insieme a una mascherina auto costruita – e intorno a questo accessorio si sviluppa il "movimento delle macchine da cucire", – il gel disinfettante o l’amuchina di cui si farà incetta.

Ruvo di Puglia, la sera, diventa quasi spettrale: nessuno può circolare se non munito di autocertificazione.

Fuori dai supermercati, le persone attendono in fila, a un metro di distanza l’una dall’altra.

Gli edifici scolastici si chiudono e si sperimenta la didattica a distanza: qui affiora il digital divide, il divario digitale anche tra bambini e ragazzi che frequentano la stessa classe. Per colmarlo le istituzioni e i privati donano ipad e tablet. 

Stop anche allo sport. Teatri, musei, cinema sono chiusi. Anche le chiese chiudono ai fedeli: si può assistere alle messe in diretta streaming. Stop alle comunioni e cresime. Matrimoni e funerali sono sottoposti a un rigido protocollo antiCovid. Le attività commerciali, a causa del lockdown, potenziano la consegna a domicilio e il take-away.

Viene attivato il Centro Operativo Comunale nella sede della Polizia Municipale: qui si prenderanno le decisioni sulla gestione della pandemia in città. Il 24 marzo, il sindaco annuncia il primo caso di Coronavirus a Ruvo di Puglia: è un uomo di 80 anni che guarirà.

La Settimana Santa rubastina rivive nei ricordi: niente processioni e non ci sarà lo scoppio delle Quarantane, il giorno di Pasqua, per evitare assembramenti. 

Intanto, in ossequio all'amore per la musica dei ruvesi, l'aria è pervasa dalle note dell'Inno di Mameli e i musicisti – una delle categorie più penalizzate dalla pandemia – suonano dai balconi da cui si espongono il Tricolore. Ma non solo bandiere: anche lenzuola e cartelloni con la scritta “#andràtuttobene” e un arcobaleno gravido di speranza. Il virus, nell’immaginario dei più piccoli, è una buffa palla bitorzoluta con una corona che sarà sconfitto dai medici e infermieri, i nuovi eroi, cavalieri e guerriere, con spada e mantelli. Ma i piccoli disegnano anche cuori e arcobaleni perché “sanno” che si uscirà dal tunnel.

Ma accanto a loro ci sono le Forze dell’ordine, i volontari della Protezione civile e chi lavora per garantire l’approvvigionamento di cibo e medicine, commessi, cassieri, farmacisti e gli autotrasportatori di beni di prima necessità: il 31 marzo 2020, in tutti i Comuni d’Italia, su proposta dell’ Anci, è osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell'epidemia e per onorare gli operatori sanitari.

Per allietare bambini chiusi in casa, per le strade di Ruvo di Puglia arriva il supereroe Spiderman, che ha le sembianze di Tommaso Lorenzini

Il 25 aprile, giorno della Liberazione: un commosso sindaco Pasquale Chieco, con altri rappresentanti delle Istituzioni, fa omaggio ai Caduti dinanzi alla statua della Vittoria in piazza Bovio.

 A maggio partono i test sierologici in città, a cura del Ministero della Salute, Istat e in collaborazione con Croce Rossa Italiana, e, per la prima volta, nel rispetto delle norme antiCovid, il Consiglio Comunale è in videoconferenza.

Il 17 giugno l’annuncio del sindaco Chieco: Ruvo di Puglia è covid free. Si vive l’estate con più serenità, grazie anche ai bonus vacanze ma il monito è quello di non abbassare la guardia. 

La Maturità 2020 entra nella storia: sarà in presenza, senza pubblico e nel rispetto dei protocolli antiCovid.

Apre le porte l’Emporio Solidale Legàmi che sarà vicino a coloro che rischiano di cadere nella marginalità a causa della crisi da pandemia.

Giugno è il mese dedicato al Corpus Domini e all'Ottavario, ma, a causa della pandemia, non si tengono le processioni e la fiera: tuttavia, Don Salvatore Summo impartisce la consueta benedizione ai quattro angoli della città dall’alto di una gru.

A fine settembre, riaprono le scuole a Ruvo di Puglia in presenza.

A ottobre, Ruvo di Puglia piange la prima vittima di Coronavirus: è una donna alla cui famiglia va il cordoglio del Sindaco e della città.

Annullata, a causa delle restrizioni da Covid, la sagra del Fungo Cardoncello. Si spera in un suo ritorno nel 2021.

 A novembre, si tiene un flashmob  contro l’ordinanza regionale di chiusura delle scuole: gli organizzatori ritengono che le misure di sicurezza predisposte  negli edifici dalle Istituzioni siano efficienti. Alla fine, la nuova ordinanza del presidente Emiliano, a seguito di sentenza del Tar, dispone la riapertura degli edifici per seguire le lezioni in presenza ma riconosce il diritto di seguire la didattica a distanza.

Con il Fondo emergenza Covid, il Comune mette in campo misure per contrastare crisi anticovid. L’assestamento di bilancio, approvato dalla maggioranza, in Consiglio Comunale ha reso immediatamente disponibili fondi comunali per 425.000 euro

A dicembre, il sindaco Pasquale Chieco sulla pagina istituzionale Facebook annuncia che sarà attivato il drive through in via dei Floricoltori: questo avverrà il 24 dicembre. Una postazione Usca avrà sede nell'ex Ospedale.

Siamo al 29 dicembre e i contagiati in città sono 258. 

Una speranza concreta nel rallentare la diffusione del Covid-19 è riposta nel vaccino: in città nascono polemiche tra i sostenitori della necessità di sottoporsi alla vaccinazione, i no vax e i più cauti.

E si arriva al Vaccine-Day, il 27 dicembre: uno dei primi ruvesi a sottoporsi alla vaccinazione è l’infermiere ruvese Vito Cantatore.

Il giorno della festa del patrono di Ruvo di Puglia, San Biagio, è vissuto tra mestizia e speranza: non c'è la consueta processione e non si svolge il rito del bacio alla reliquia. Un applauso commosso accoglie il vescovo Domenico Cornacchia, sulla soglia della Cattedrale, quando benedice la città con la reliquia del Santo di Sebaste.

Dal 22 febbraio, come da disposizioni governative e regionali, gli over80 che si sottopongono a vaccinazione: a Ruvo di Puglia i vaccini sono somministrati nel presidio ospedaliero di corso Piave. Spazi angusti, ritardi creano tensioni che rientrano grazie al supporto dei volontari della Protezione Civile Anpas.

A Ruvo di Puglia, il numero dei contagi diminuisce per poi risalire a marzo: attualmente ci sono 43 contagiati. Il sindaco Pasquale Chieco esorta a fare molta attenzione: le varianti del virus aumentano la sua pericolosità ed è necessario osservare rigidamente le norme di sicurezza antiCovid, nonché, per quanto possibile, privilegiare lo smart working e adottare la didattica a distanza.

Intanto, da marzo la maggior parte degli operatori scolastici degli istituti ruvesi aderisce alla campagna di vaccinazione antiCovid: si recano a Molfetta, nella palestra della scuola Valente messa a disposizione del Comune.

Le speranze di tutti sono riposte nell'efficacia della campagna di vaccinazione: il ministro della Salute Roberto Speranza fa sapere che entro l’estate tutti gli italiani saranno vaccinati. Sarebbe un ulteriore passo avanti nel nome della resilienza.

mercoledì 10 Marzo 2021

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Franco
Franco
3 anni fa

Lo slogan #iorestacasa fa parte ormai dei ricordi. Il ricordo di come ci siamo fatti prendere in giro da una idea comunicativa di Rocco Casalino. Il passato che si spera non torni più.

Graziano
Graziano
3 anni fa

E mentre noi stavamo a casa e come idioti cantavamo dai balconi altri pensavano bene a speculare sulle mascherine e fare affari d'oro.

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