Cultura

Arte e devozione popolare nella piccola festa della Madonna del Buon Consiglio

Vittoria Laura Leone
La Solennità liturgica aveva luogo il 28 aprile per evitare sovrapposizioni con quella di San Cleto, che cade il 26 aprile. Ora, si celebrano entrambe nello stesso giorno
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Non partirà questo pomeriggio dalla chiesa di San Rocco il corteo processionale dedicato alla Madonna del Buon Consiglio. In sostituzione della solenne cerimonia, verrà celebrata a porte chiuse una Santa Messa dalle ore 18.30, che sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook della Confraternita Opera Pia San Rocco. Per non farci prendere troppo dalla nostalgia di questa piccola ma significativa commemorazione, ripercorriamo la storia della Sacra Icona e le tappe salienti del culto ad essa connesso.

Le ragioni per cui a Maria si attribuisce il titolo di “Madre del Buon Consiglio” sono da ricercare nel decreto Ex quo Beatissima Vergine del 22 aprile 1903 firmato del cardinal Stefano Cretoni, in cui si legge che papa Leone XIII fece aggiungere l’invocazione “Mater Boni Consilii, ora pro nobis” alle litanie pronunciate alla fine del rosario.

La denominazione della Vergine pone l’accento su cinque momenti fondamentali della sua esistenza: il primo è legato all’accettazione dell’eterno disegno di Dio e del Verbo incarnato; il secondo alla ricezione della Sapienza Divina; il terzo alla conservazione delle parole del Figlio che Ella riversa generosamente sul prossimo; gli ultimi due, invece, rievocano rispettivamente le parole di Maria pronunciate durante le nozze di Cana, “Fate quello che vi dirà il più eccellente e il vantaggioso dei consigli”, e quelle con cui Gesù si rivolge a Giovanni invitandolo a seguire la strada indicata da sua Madre, egregia consigliera.

Il ritratto della Madonna segnalatrice della retta via e illuminatrice delle menti divenne particolarmente popolare in seguito al ritrovamento nel 1467, nel santuario di Genazzano, di un’immagine ritraente la Vergine con il bambino, che costituiva il pezzo di un affresco staccatosi dalla parete di una chiesa di Scutari, città albanese devota alla Santa Vergine Maria.

Solo agli inizi dell’Ottocento, il culto approdò a Ruvo e si sviluppò nella chiesetta di san Rocco, dove ancora oggi si conserva una tela ovale posta in una cornice d’argento affiancata alle due estremità da putti, fatta realizzare dall’Arcidiacono don Gaetano Basile nei primi anni del Novecento.

L’opera si ispira senza dubbio al dipinto conservato a Genazzano e coglie la Madonna in un gesto di tenerezza nei confronti del Bambino Gesù, il quale a sua volta accarezza con la mano il petto della madre. Le delicate cromie oscillanti dal rosso al giallo e dal blu al marrone esaltano il candore dei volti illuminati dalla luce divina, simbolo di saggezza. Il quadro è abbracciato posteriormente da un manto azzurro ed è generalmente portato in processione con un tappeto di fiori bianchi posti sul basamento del simulacro.

Fino a qualche anno fa, la solennità liturgica della Madonna del Buon Consiglio aveva luogo il 28 aprile per evitare sovrapposizioni con la commemorazione di San Cleto, patrono minore di Ruvo, che cade proprio il 26 dello stesso mese. Al giorno d’oggi però questa tradizione è venuta meno e nella stessa giornata si festeggiano le due ricorrenze.

domenica 26 Aprile 2020

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Franco
Franco
3 anni fa

Bisognerebbe dire al più presto qualche parola sulla libertà di culto che è stata gravemente compromessa