Nel giorno in cui Papa Francesco ha benedetto i Bambinelli di tutta Roma e non solo , a Ruvo di Puglia, in via Fanfulla 5, una ventina di bambini hanno mostrato, orgogliosi, ai genitori, nonni e amici il loro “Gesù Bambino”, di varia fattura e depositario di significati, sogni, speranze intime e universali.
Una piccola esposizione, accompagnata dalle musiche di una fisarmonica, a conclusione del laboratorio creativo e didattico natalizio “#Uggesù: il Gesù Bambino che vorrei essere!”, organizzato dall’associazione culturale RuvoLab in collaborazione con l’artista Daniela Raffaele “Clitorosso” coadiuvata da Fidelia e Angela Catalano.
«Avevo intenzione di creare un laboratorio dedicato alla creazione di Gesù Bambino, un laboratorio che coniugasse creatività, didattica e spiritualità. – racconta Mariatiziana Rutigliani, presidentessa dell’associazione nella cui sede si è svolta l’esposizione – Ho pensato a Daniela Raffaele, l’ho chiamata e le ho esposto la mia idea. Lei si è mostrata subito entusiasta e dopo qualche giorno mi ha presentato il progetto che era esattamente quello che intendevo io. Ho avuto la sensazione che si fosse sin da tempo creato un sottile legame, anche inconsapevole, che ci avrebbe condotte a condividere questo progetto».
Daniela Raffaele, durante i laboratori, ha invitato i piccoli allievi a giocare, divertirsi con carta, materiali di diversa foggia, colori a esprimere sé stessi, a intraprendere il cammino che conduce alla scoperta di sé, all’affermazione della propria identità che li condurrà a essere “leader del proprio tempo”, non capi che esercitano il potere su coloro che considerano subalterni. Un leader si fa amare e seguire perché considera l’altro un suo fratello; un leader dà l’esempio agendo in linea con le proprie parole, le proprie idee. E un leader positivo, valido, da amare è Gesù al quale i piccoli artisti hanno dedicato preghiere e affidato messaggi di speranza, richieste di pace, amore e rispetto per il Creato su bigliettini che decorano, con globi enormi dorati, un albero di Natale in tulle, illuminato da iridescenti e delicate luci. Installazione di Raffaele la cui ironia si proietta anche sul titolo del laboratorio, evocativo di un’esclamazione di sconcerto, stupore, meraviglia.