La mostra
fotografica “Armoniose espressioni visive”, in Pinacoteca Comunale
(via Madonna delle Grazie 2) sino al 13 ottobre, è la narrazione, attraverso 17
ritratti, di una persona e della
comunità in cui vive.
Il soggetto è il
performer Antonio Minafra, “regina rurale e rupestre”, come ama
definirsi; l’autore è il fotografo
Joseph D’Ingeo: entrambi hanno organizzato e curato l’esposizione dedicata a
Charlot, il muto vagabondo creato da Charlie Chaplin; a Bip, il malinconico
clown del mimo Marcel Marceau; e al fastoso e provocatorio Lindsay Kemp,
danzatore, coreografo, mimo e attore britannico divenuto famoso, nel 1973, con
“Flowers”, dedicato al tormentato drammaturgo Jean Genet.
Tre personaggi
interpretati da Minafra, che si diverte a scandalizzare e a irridere il
perbenismo della società in cui vive così come lo hanno fatto i suoi idoli.
Appena si entra, si è accolti da un primo piano del nostro che punta il dito
contro qualcuno: quell’ipocrita dito accusatorio di scelte di vita altrui; tre
ritratti a colori – il resto è in bianco
e nero – sono una denuncia provocatoria dell’omertà.
Poi la narrazione
del personaggio Minafra prosegue, attraverso una personale interpretazione dei
grandi che ammira: pensieroso e meditabondo; grottesco e ridente come i satiri
raffigurati su alcuni crateri del museo Jatta; poeta bucolico mentre vede la bellezza anche in un bocciolo di rosa appassito o stringe un libro consunto. Minafra è tutto
questo: folle, romantico, dissacrante spirito delle Murge, simboleggiate da un
nodoso bastone e una piuma di rapace che adorna il cilindro.
D’Ingeo ha colto
questa vena del nostro, come anche il suo sguardo fanciullesco e ironico,
attraverso morbidi giochi di luce.
La mostra,
patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia e
supportata da privati, è a ingresso gratuito ed è visitabile ogni giorno, il lunedì dalle 10 alle 13; dal martedì
alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 20.