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Il 1° maggio ruvese comincia all’alba

La Redazione
L'usanza si ripete ormai in Pineta da circa 70 anni. Gli anziani raccontano che, per l'occasione, erano soliti consumare in compagnia la scarcella avanzata a Pasqua e del buon vino Nero di Troia
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“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, recita l’articolo 1 della nostra Costituzione.

Con il Lavoro l’uomo mette in evidenza molti aspetti della sua vita personale, la creatività, la proiezione nel futuro, lo sviluppo delle capacità, l’esercizio dei valori, la comunicazione e la partecipazione insieme agli altri. Perciò la realtà sociale del mondo di oggi, al di là degli interessi limitati delle imprese e di una discutibile razionalità economica, esige che si continui a perseguire quale priorità l’obiettivo dell’accesso al lavoro per tutti.

La Festa del Lavoro e dei Lavoratori si celebra mercoledì 1° maggio. La manifestazione di quest’anno avrà come slogan “La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale”.

Dal 1990, in occasione della ricorrenza, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano un grande concerto rivolto soprattutto ai giovani. Ma a loro dobbiamo raccontare il perché in tutto il mondo si onora questo giorno. A far ricadere la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago e conosciuti come rivolta di Haymarket. A metà Ottocento, infatti, i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. Il 1° maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a otto ore. La protesta durò tre giorni e culminò, il 4 maggio, con una vera e propria battaglia in cui morirono 11 lavoratori. In Italia la festività fu ratificata due anni dopo, nel 1891. Durante il ventennio fascista fu prima soppressa e poi anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il cosiddetto «Natale di Roma». La celebrazione del 1° maggio fu ripristinata poi nel 1945. Nel 1947 duemila persone – soprattutto contadini – manifestarono contro il latifondismo a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo. Un attacco armato deciso dalla mafia, con la complicità di chi era interessato a reprimere i tentativi di rivolta dei contadini, portò alla morte di 11 persone (tre di loro avevano meno di 13 anni) e al ferimento di altre 27. Il bandito Salvatore Giuliano fu identificato come il capo degli autori della strage, ma nel tempo si succederanno diverse ipotesi su chi potesse averlo sostenuto e aiutato.

A Ruvo di Puglia, come da tradizione settantenaria, sarà l’attesa per il sorgere del sole che avvierà il giorno dedicato alla festività dei lavoratori.

I tantissimi anziani iscritti al sindacato raccontano che all’alba del 1° maggio ci si recava in Pineta per vedere il sorgere del sole e, nell’attesa, si consumava il dolce tipico pugliese, la scarcella, avanzato a Pasqua e gelosamente conservato per l’occasione. Oltre al dolce, tradizione era condividere (“mettere il muso alla damigiana”) del buon vino nero di Troia fatto nelle proprie cantine.

Quello che si attende oggi, all’alba del 1° maggio, è il sole dell’avvenire, una nuova era di riscatto e progresso, un buon auspicio per quanti sono alla ricerca di un lavoro, a quanti un lavoro vogliono intraprendere, a coloro che soffrono per averlo perduto, a chi ha occupazioni precarie o parziali e non per propria volontà. Soprattutto si intende esprimere vicinanza e incoraggiamento ai giovani: non si può fare a meno del loro lavoro, della loro passione, della loro intelligenza.

Ad animare la piazza e le strade cittadine saranno le forze sindacali e le forze politiche che si riconoscono nella manifestazione del 1° maggio e la banda cittadina “Basilio Giandonato” che intonerà l’inno dell’Internazionale del Lavoro, scritto dal maestro Filippo Turati, uno dei padri del socialismo.

Dopo il raduno dei partecipanti alle 18.30 in piazza Matteotti, alle 19 partirà il corteo cittadino con lancio di palloni aerostatici a cura della ditta Biagio Di Rella. A seguire il comizio conclusivo con Giuseppe Boccuzzi, segretario provinciale Cisl di Bari, e Giuseppe Altamura, segretario provinciale Cgil di Bari.

lunedì 29 Aprile 2019

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