Cronaca

Foto coi defunti, l’indignazione di un lettore

La Redazione
Il signor Lobascio, che ha perso suo padre a gennaio 2016, definisce il comunicato di Metronotte «una pazzesca interpretazione dei fatti, offensiva per chiunque disponga di un normale quoziente di intelligenza»
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«Mi chiamo Pasquale Lobascio e ho perso mio padre a gennaio del 2016». Comincia così la lettera giunta ieri via mail in redazione e relativa all'ormai noto fatto di cronaca che ha coinvolto un istituto di vigilanza privata ruvese.

«Ho trovato semplicemente vergognoso il comunicato di Metronotte che ho letto sulle vostre pagine e, a nome anche di altri parenti nelle mie
stesse condizioni, Vi prego di dare spazio alle mie considerazioni». Cosa che noi di RuvoLive.it abbiamo deciso di fare.

«Il fatto che Metronotte non abbia saputo trovare niente di meglio di questa ridicola precisazione per giustificare l’ingiustificabile la dice lunga sull'incapacità di riconoscere onestamente gli errori e di conservare le relazioni umane su di un piano di decoro e dignità – prosegue la missiva -. Si tratta in sostanza di un patetico e disperato tentativo che trascura sfrontatamente lo sdegno ed il dolore suscitati e, anziché chiedere “semplicemente”  scusa,  se la prende con le redazioni dei giornali e propone una pazzesca interpretazione dei fatti, offensiva per chiunque disponga di un normale quoziente di intelligenza.

Ci piacerebbe allora conoscere se l'esigenza avvertita dal vigilante di farsi fotografare sul posto per  "raffigurare lo stato dei luoghi, senza alterarlo”, si sia “eccezionalmente” presentata solo in quella occasione o se rispettava una precisa procedura operativa prevista dal  regolamento dell’istituto di vigilanza o, infine, se rispondeva a una modalità di verifica imposta dal Comune di Ruvo. Nel primo caso andrebbero indagati (con qualche legittima preoccupazione) i misteriosi e insondabili percorsi della mente umana; nel secondo caso sarebbe lecito supporre l’esistenza di uno sterminato (e segreto?) archivio fotografico aziendale; per l’ultima ipotesi attendiamo un cortese riscontro del Sindaco di Ruvo.

In ogni modo, anche a voler dare credito all'inverosimile ricostruzione dell’accaduto fornita da Metronotte, per qualunque delle suddette ipotesi gli uffici comunali dovrebbero comunque confermare la ricezione della segnalazione, debitamente protocollata, fatta a suo tempo dall’Istituto di vigilanza, con la quale veniva riferita la grave anomalia riscontrata nell’obitorio (porta di ingresso aperta e luce accesa all’interno)», conclude il lettore, lasciando di fatto una domanda aperta a cui forse le indagini in corso potranno dare la risposta che merita.

lunedì 20 Marzo 2017

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Marco
Marco
7 anni fa

Il comunicato rilasciato non è altro che la continua delle battute scambiate attraverso whatsapp. Una cosa vorrei chiedere agli “autori” delle foto e delle battutine ironiche, se ci fosse stato un vostro caro in una di quelle bare vi sareste divertiti così tanto? Mi aspetterei anche una risposta dal Comune di Ruvo, visto che tutti noi abbiamo lasciato e lasceremo in “custodia” un nostro caro in quei locali.