Una cerimonia silenziosa e intensa quella che si è svolta ieri pomeriggio all'esterno della scuola "Cotugno" di Ruvo di Puglia per ricordare, attraverso la piantumazione di un ulivo di cinque anni e di alcuni cespugli di lavanda, Antonio Summo, la più giovane delle 23 vittime della strage sulla tratta Andria Corato del 12 luglio scorso.
Un'iniziativa di Eugema onlus, già intrapresa nei mesi scorsi in alcuni comuni coinvolti nell'incidente, come Andria e Barletta, e che proseguirà successivamente in altri. A testimoniare la loro vicinanza c'erano anche i genitori di Jolanda Inchingolo, Gabriele Zingaro, Alessandra Bianchino e Rossella Bruni e la famiglia di Michele Corsini e di Tina Merra, tutte esistenze spezzate su quei maledetti binari. «L'albero è un simbolo di vita», ha spiegato la presidente dell'associazione Corsina Depalo, auspicando che il messaggio sia quello di «prendersi sempre cura della vita», così come gli studenti, che numerosi hanno affollato il cortile dell'istituto, accudiranno il piccolo arbusto che da oggi cresce e si muove al vento in questo spicchio di terreno.
Un simbolo, dunque, che sicuramente non riporterà indietro Antonio all'affetto dei suoi genitori, presenti e visibilmente commossi, e del fratellino, che ha apposto la targa sull'albero. Ma «i simboli e la memoria sono importanti», ha commentato l'assessore Monica Filograno, perché «ricordano a noi adulti che dobbiamo metterci responsabilità nelle cose che facciamo. Oggi Antonio è vivo in mezzo a noi», ha detto. Lo è anche nelle tante lacrime versate da chi gli voleva bene e ha voluto stringere in un unico abbraccio la sua famiglia.
L'assessore ha menzionato anche la recente decisione presa dall'Amministrazione di intitolare la piazza della stazione di Ruvo proprio alle vittime dell'incidente ferroviario.