L'associazione "Un mondo di bene" è nata nel 2006 dall'omonimo progetto scolastico che ha permesso a molti ragazzi di vivere forti esperienze di volontariato in Africa, motivandoli all'impegno sociale, a sperimentare da vicino la povertà e al tempo stesso la solidarietà umana.
Questa energia e voglia di scoprire realtà diverse li ha portati a conoscere l’operato di padre Michele Catalano, gesuita terlizzese, venuto a mancare nel 2009. Dopo la sua scomparsa, il gruppo ha deciso di prendere a cuore la bellissima realtà che aveva creato a Colombo, in Sri Lanka, portando avanti la sua opera, facendosi portavoce di grandi ideali oltre confine e iniziando a collaborare con lo “Shanti community animation movement".
Col contributo dei ruvesi, hanno raggiunto il nord del Paese con il progetto "Ricostruzione & riconciliazione", contribuendo alla ricostruzione di scuole e case in territori martoriati da una terribile guerra. A dieci studenti è stata garantita una borsa di studio per ripartire simbolicamente dall’istruzione, «perché crediamo ancora che puntare sull’educazione dei ragazzi sia la forma migliore per investire nel loro futuro e in quello di tutta la comunità».
Padre Michele ha sempre avuto un'amorevole attenzione per i bambini: investire sulla loro crescita, fin dalla più tenera età, era per lui il punto di partenza dal quale costruire un futuro migliore. «Abbiamo condiviso sin da subito questo ideale e il nostro intervento si è anche focalizzato sulle scuole di Shanti, garantendo a tanti bambini istruzione e proteggendoli da violenze e abusi».
La collaborazione con il movimento e la missione si è estesa anche a sud in favore degli anziani costretti a vivere nella miseria, talvolta impossibilitati a muoversi a causa di rare malattie: grazie a un ambulatorio mobile, l'associazione ha soddisfatto quotidianamente il loro fabbisogno medico e nutrizionale.
«Non abbiamo mai dimenticato il nostro territorio, dove ci siamo attivati con progetti di sensibilizzazione nelle scuole permettendo a tanti bambini di età differenti di comprendere concretamente il significato delle parole pace e diversità, per noi sinonimo di condivisione e ricchezza».
Ora però questa grande magnifica avventura volge al termine, anche se dalle sue ceneri nascerà «una nuova realtà che, sotto una rivisitazione del nostro stesso nome ma con nuove persone, opererà mantenendo vivo lo spirito solidaristico e l'essere dono per l'altro, ideali da cui Un mondo di bene onlus è partita». A spiegarlo sono i referenti Rosa Mazzone, Maria Antonietta Caldarola, Luigi D'Ingeo e Francesco Campanale, che in una lettera aperta alla comunità ruvese annunciano «il termine delle attività sul campo, comunicando la chiusura ufficiale dell’associazione.
Con tutto il cuore vi ringraziamo per il vostro affetto e la vostra vicinanza in questi anni, per la vostra presenza durante gli eventi territoriali, per le donazioni spontanee e per il 5×1000 che avete deciso di devolvere a sostegno dei progetti – scrivono. Un mondo di bene mirava a essere un percorso di crescita personale, un’esperienza indimenticabile di impegno sociale e di apertura alle diversità, nata in seguito a missioni di volontariato internazionale vissute da alcuni di noi. E così è stata: un’esperienza stupenda.
Insieme a voi e in collaborazione con il centro Shanti abbiamo realizzato tanti progetti, garantendo sostegno a bambini, donne e anziani in Sri Lanka. Avete idea di quante vite abbiamo cambiato, insieme? Tantissime! In questi anni siete sempre stati presenti…e questo ci rende felici! Ringraziamo le istituzioni, gli enti e le aziende che ci hanno dimostrato la loro vicinanza. Un grazie speciale va, inoltre, a tutti i volontari e le persone che nel corso degli anni hanno preso parte a questa splendida esperienza. Siete stati preziosi! Con amore e impegno vi siete attivati per rendere concreto ogni singolo progetto».
L'associazione chiuderà ufficialmente «non appena avrà ottemperato a ogni impegno preso in merito alle donazioni ricevute per la comunità di Shanti, con la serietà e la coerenza etica con cui ha sempre agito», concludono, augurando a coloro che li hanno sostenuti «che il buon cuore di tutti voi non smetta mai di esprimersi!».