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Festa della mamma. L’Airc torna in piazza con le azalee della ricerca

La Redazione
Domani in piazza Dante Alighieri - corso Cavour sarà possibile ricevere l'unico regalo che da trent'anni rende i tumori femminili sempre più curabili
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Anche a Ruvo, in piazza Dante Alighieri – corso Cavour, la festa della mamma si tinge con i colori delle azalee dell'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro. In Italia ci saranno 20 mila volontari, affiancati da numerosi ricercatori, per distribuire in 3600 piazze circa 600 mila piantine di azalea, simbolo della battaglia contro i tumori femminili.  Con un contributo minimo di 15 euro si potrà scegliere l’unico regalo che dà forza alla ricerca per arrivare alla cura.

«In questi trent’anni AIRC, con i suoi sostenitori, ha dato un contributo straordinario al progresso della ricerca nel campo dei tumori femminili – sottolinea Maria Ines Colnaghi, direttore scientifico Airc.

Solo nel 2013 l’investimento di AIRC in questo settore ha superato i 9 milioni di euro. L’obiettivo della giornata dell’Azalea è raccogliere 9 milioni di euro per garantire la continuità di oltre 90 progetti di ricerca già attivi in quest’area».

Nell’ultimo trentennio la salute delle donne è cambiata radicalmente. Nonostante l’aumento di incidenza di alcune forme di cancro – legato a errati stili di vita e all’allungamento dell’età media – oggi possiamo registrare un tasso di curabilità molto elevato: basti pensare che la sopravvivenza a 5 anni nelle donne colpite da tumore al seno arriva all'87 per cento e al 68 per cento per il tumore della cervice uterina (fonte Airtum). 

Tra le conquiste della scienza a favore delle donne ricordiamo la chirurgia sempre meno invasiva (in particolare per il cancro del seno), terapie con minori effetti collaterali (in particolare nei confronti della fertilità, che può essere conservata con un'attenta programmazione della cura) e una grande attenzione agli aspetti psicologici, con lo sviluppo della psiconcologia, che affianca a pieno titolo le cure del corpo. Infine non bisogna dimenticare l'importanza della messa a punto di strumenti di prevenzione come il vaccino contro il virus del papilloma umano (Hpv) che in futuro incideranno in modo consistente sul numero di tumori della cervice.

Che cosa manca, quindi, per migliorare questi dati? In primo luogo una consapevolezza diffusa della necessità di aderire agli screening raccomandati e di abbandonare stili di vita scorretti (fumo, alimentazione sbagliata e sedentarietà) che sono all'origine del 70 per cento dei tumori.

Nella preziosa pubblicazione che accompagna l’azalea troverete i consigli degli esperti da adottare per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori che colpiscono le donne.

sabato 10 Maggio 2014

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