Cronaca

Minori a rischio, bambini abbandonati e ragazze madri: più posti nella “Casa famiglia della mamma”

redazione
Oggi pomeriggio a Corato verrà inaugurata la nuova sede che consentirà di aumentare il numero degli assistiti
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Da ben quindici anni si occupa di assistere, educare ed istruire in un contesto di tipo familiare minori a rischio devianza, ragazze madri con i propri figli, bambini in stato di abbandono, intervenendo in tutti quei casi nei quali è necessario l’allontanamento dal proprio contesto familiare.

E’ la "Casa famiglia della mamma", comunità educativa sinora relegata nel chiuso di un appartamente e che questo pomeriggio alle 17.30 in via Santa Maria a Corato, alla presenza di autorità comunali e regionali, vedrà finalmente inaugurata la nuova sede che consentirà di aumentare il numero degli assistiti e quello dei servizi offerti.

«Dopo diversi anni di preparativi – spiega il presidente della comunità educativa Savino Maldera – arriva finalmente l’evento inaugurale della nuova sede della Casa Famiglia della Mamma. Grazie all’operato di dipendenti, soci e sostenitori che hanno creduto in questo progetto e che in questa occasione ringrazio pubblicamente, offriremo ai nostri ospiti spazi più ampi e ancora più confortevoli e saremo in grado di ospitare fino a dodici bambini provenienti da tutte le città, raddoppiando così i posti letto disponibili.

Tante sono le potenzialità di questa rinnovata realtà coratina che attende ancora il suo definitivo completamento: ad oggi la Casa Famiglia è una comunità educativa residenziale che potrà ospitare bambini e minori provenienti da tutte le città, mentre costituirà una novità il servizio di psicologia clinica e diagnostica per cui, oltre a garantire questo servizio ai nostri ospiti, sarà possibile attivare delle convenzioni con enti esterni come scuole, associazioni e servizi sociali».

Operatori, educatori, psicologi e assistenti sociali presenti all’interno della struttura possiedono conoscenza, comprensione ed esperienza nell’ambito delle tematiche dello sviluppo infantile e dell’adolescenza.

«Il nostro operato – sottolinea la psicologa e psicoterapeuta Antonella Rosito – parte dal presupposto di una struttura assistenziale che non sia uno spazio di puro contenimento, ma uno luogo di passaggio dove ciascuno, a seconda della fase di crescita, abbia l’occasione di sviluppare le proprie potenzialità.

Fondamentale è il concetto di irripetibilità e l’unicità della persona, in base al quale nasce la necessità di un intervento educativo-psicologico individualizzato e personalizzato che rispetti la centralità del soggetto con i suoi bisogni ed esigenze. Si valorizzano le abilità e i talenti di ogni utente rendendolo attore protagonista del cambiamento e non spettatore passivo di interventi e decisioni prese "dall’alto".

Il nostro sistema educativo non è rivolto solamente a contrastare un’emergenza ma, piuttosto, cerca di attuare un processo continuo di prevenzione”di alcune problematiche gravi di natura sociale come marginalità, diversità e devianza. Secondo il nostro pensiero la forma più efficace di prevenzione è l’educazione: si cerca di valorizzare le risorse delle ospiti affinché possano superare i condizionamenti esterni che sovente sono alla base di forme di devianza».

La giornata all’interno della casa famiglia è strutturata attraverso precise attività tutte finalizzate ad una più costruttiva e proficua permanenza. Per questo motivo, oltre alle attività di routine che normalmente si eseguono nella vita quotidiana di una casa qualsiasi, si possono organizzare laboratori specifici, attività ludico-sportive, oppure favorire l’inserimento del minore in gruppi e attività esterne.

«La permanenza dei nostri ospiti – continua Antonella Rosito – è organizzata secondo uno stile di vita comunitario, per questo motivo le nostre ospiti sono coinvolte nella gestione della casa, nella cura degli ambienti, nella condivisione degli spazi collettivi e nella personalizzazione degli spazi individuali, in modo che un giorno possano esse stesse divenire persone mature, sicure e autonome».

Le potenzialità di questa rinnovata realtà coratina sono tante, anche se per il momento potrà essere utilizzato solo il primo dei quattro piani su cui è realizzata la nuova struttura, ampia oltre duemila metri quadrati e realizzata con fondi propri della onlus e donazioni su suolo concesso dall’amministrazione comunale.

«Speriamo di poter completare al più presto il resto della sede – conclude Maldera – per poter assistere un numero ancora maggiore di bambini. Chiunque può aiutarci donando alla “Casa famiglia della mamma” il proprio 5×1000 al numero 92018820727, oppure direttamente in sede erogando un contributo detraibile dalla denuncia dei redditi».

giovedì 12 Maggio 2011

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