Attualità

Il signor Sergio e i suoi cent’anni… di storia – ultima puntata

Elena Albanese
I progressi della tecnologia, utili soprattutto per viaggiare.
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Alla fine della lunga intervista, che spero di aver reso affascinante ai lettori quanto lo è stata per me, chiedo al signor Sergio cosa gli piace maggiormente oggi del nostro paese.

E lui, semplicemente, risponde: «Ruvo in questi anni è cambiata almeno al 1000 per 1000. Dal 1910 hanno creato tante cose che non esistevano: incominciamo dalla televisione, la radiolina, e man mano l’aeroplano… Adesso mi piacciono quei palazzi grandi che usano tutti quei bagni completi che prima non esistevano». Un amore, quello per il lavoro, da cui non può prescindere. Mi viene da pensare che non sia per lui semplicemente un mestiere, ma una vera e propria "vocazione”.

Poi si lascia andare ancora a qualche ricordo, molto ma molto lontano: «Il nonno di mio padre prima sciai mtten i fanali col petrolio nel paese: stavano dei bastoni di ferro, lui apriva e metteva un lume dentro per dare la luce alle strade, mentre adesso è tutta roba elettrica. Come gli ascensori che si trovano nei portoni: spingi il bottone, apri la porta e sei arrivato mentre prima dovevi fare la scala… È una tale comodità!».

E ancora si meraviglia di tutto quanto la tecnologia ci ha così generosamente offerto: «Nell’aeroplano che prende mia nipote quando viene ci sono 400 persone, fanno 22 ore di cammino e pure qualche fermata per il rifornimento o il cambiamento di autista…io mi faccio meraviglia: 400 persone a camminare per aria, non è tanto facile, io lo trovo difficilissimo per conto mio: cum se fosce? Quando poi accadono le disgrazie, che si guasta una cosa per esempio, può succedere là, succede nel treno…».

«E la nave? È un’altra recente invenzione?», chiedo. «Quella non è un’invenzione -smentisce-, perché quando scein all’Amairc, che fu scoperta l’America, cumm en scìut? Va un palazzo in mare adesso, un palazzo intero di sette, otto piani; migliaia di persone dentro: non si scherza!».

«Ei nan ce scìes né ind au mor né ind au aeroplan, voc cu’ u tren…e bast. Con le comodità che stanno adesso: le corriere, gli autobus che vanno a Napoli, a Pompei la domenica, la mattina vai là ed è comodo».

Fine.

Grazie signor Sergio, grazie di tutto: della sincerità, della simpatia e della vitalità che mi ha regalato.
Un ringraziamento anche ad Enzo per la disponibilità e le foto.

mercoledì 19 Settembre 2007

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Enzomega
Enzomega
16 anni fa

Nulla da ridire per l’articolo. Ma una domanda mi sorge spontanea: con tanto di rispetto per il Sig. Sergio e i suoi cent’anni, ma chi se ne frega? Sono questi i problemi che oggi la città si pone di affrontare? Oppure non ne vedete o non ne volete vedere? Mi chiedo se la redazione del ruvolive si renda conto dell’inconsistenza culturale e della scarsa informazione di questo quotidiano. Complimenti per l’articlo!

ilviolinistapazzo
ilviolinistapazzo
16 anni fa

Sinceramente…sono 20 minuti circa che tento di rispondere al tuo commento, caro Enzomega…Ma mi chiedo davvero se un commento idiota come il tuo meriti tutta questa attenzione…
Bè, la mia risposta è no…
Ti commenti da solo molto meglio di mille parole…

MULAN
MULAN
16 anni fa

il signor Sergio E’ STORIA, NON PROBLEMA.
L’inconsistenza culturale sta nel non riconoscere questa differenza.

aitwan
aitwan
16 anni fa

Egregio Mega la tua incostistenza culturale denota quanto si possa essere stupidi nel mescolare la politica ad una storia che, tutto sommato, fa rivivere tempi ormai lontani. Forse portando un pò rispetto a chi lavora per questo quotidiano on-line, troveresti la chiave di volta per autoidentificarti. Spero un giorno tu possa diventare Sindaco o Assessore di Ruvo e non fare come Beppe Grillo.
Cordialmente. Aitwan