Prime richieste arrivano da parte dei giovani ruvesi all’amministrazione Stragapede che si è appena insediata a Palazzo Avitaja.
Si lamenta l’assenza di luoghi in cui i ragazzi possano stimolare e mettere a frutto la propria creatività. Un contenitore culturale in grado di raccogliere e accogliere gli spunti di regazzi appartenenti ad ogni fasci di età.
Un problema già lamentato in passato, ma comunque poco preso in considerazione e che ora prepotentemente riemerge o meglio viene fatto riemergere da tutti quei giovani di vari schieramenti politici che si sono confrontati durante la campagna elettorale.
Si chiedono spazi in cui ci si possa incontrare per uno scambio ed un confronto di idee, poi a livello più "istituzionale", un assessorato senza portafoglio per le politiche giovanili, una consulta ed uno sportello Informagiovani.
Ma si richiede anche più cura per la propria città e quindi, per esempio, che venga avviato un progetto per il centro storico da elaborare con Ascom, Confesercenti, Cna, Confartigianato per tutti i giovani tra 18 e 35 anni e per le donne di qualsiasi età che vogliano avviare un’attività imprenditoriale seria ed originale finalizzata a stimolare la nascita e l’insediamento di nuove imprese all’interno del nucleo antico.
Tutto ciò a dimostrazione che i giovani non hanno voglia di abbandonare la propria città emigrando al Nord, ma hanno voglia che siano create le basi per essere “produttivi” nella propria cittò natale. Chiedono occasioni e impegno perché le stesse si creino.
Ma ancora utile potrebbe essere un centro incontro giovani per quei ragazzi che si interessano di arti visive, grafiche ed espressive dello spettacolo che sviluppi contatti utili con le associazioni, le scuole e le parrocchie.
In questo modo si potrebbe favorire l’utilizzazione di spazi dove presentare le proprie idee e poter confrontare le proprie proposte artistico-culturali, dando vita poi a laboratori organizzati con l’ausilio di professionisti esterni ed interni.
In ultimo, ma non meno importante viene chiesto l’uso di sale di studio adeguate a partire innanzitutto dalla biblioteca comunale, poco adeguata, al momento ad assolvere a questa funzione.