Cultura

Risvegliare le coscienze per risvegliare la città

Tania Cantatore
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“Ruvo di Puglia città d’arte”, certamente uno degli slogan maggiormente usati ed abusati nella nostra città, soprattutto quando si parla di promozione.

I beni culturali quindi come una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico della nostra città. Ma tutto ciò resta soltanto nell’ambito delle “belle parole” se non si passa alla valorizzazione, alla promozione , alla realizzazione d’iniziative utili e valide .

Un ruolo di primo piano in questo senso è svolto certamente dall’associazione culturale “Pro Loco” ,che non solo si occupa dell’accoglienza dei visitatori (attraverso un servizio di guide condotte da giovani esperti e studenti della nostra città) ma organizza anche una serie d’eventi che esportano l’immagine di Ruvo al di fuori dei confini provinciali (mi riferisco ad esempio alla “Sagra del Fungo Cardoncello” o alla “Sagra dek Miele”).

L’associazione realizza anche un interessante prodotto giornalistico “Il Rubastino” nel quale vengono trattati soprattutto temi di carattere culturale e, ancora, una serie di progetti e laboratori nelle scuole elementari e medie.

E’ evidente quindi l’impegno della “pro Loco “ nella città, ma certamente si può fare ancora di più.
Ad esempio si dovrebbero organizzare più eventi ,non solo di carattere culturale…sono in pratica inesistenti quelli musicali, pur avendo tra i nostri famosi concittadini uno dei più grandi musicisti del mondo (e mi riferisco ovviamente a Pino Minafra) insieme ad una serie di gruppi musicali di ragazzi!

E certamente la “Pro Loco” stessa insieme all’amministrazione e ai privati , dovrebbero operare in questo senso. Cosa manca quindi a quest’associazione per essere più operativa?

In realtà sono molteplici gli ostacoli allo sviluppo e certamente non riguardano solo la “Pro Loco”, risulta pertanto difficile operare in questa sede una sintesi , ma si può tentare un’analisi.

In primo luogo ovviamente ritroviamo il problema dei finanziamenti, assolutamente insufficienti rispetto alle necessità (mentre si assiste addirittura ad una continua riduzione degli stessi!!!!!).

Ma purtroppo questo è un male che coinvolge tutti i settori e soprattutto non riguarda solo la nostra città ,pertanto non si possono imputare tutte le colpe alla mancanza di fondi.

Probabilmente determinante è invece l’assoluto disinteresse nei confronti della vita e dello sviluppo della città, accanto all’inerzia dei cittadini, e soprattutto di coloro che invece dovrebbero essere l’energia vitale di Ruvo, e cioè i ragazzi stessi.

Risulta molto più facile lamentarsi per il fatto che “qui non c’è niente” e snobbare molto spesso il lavoro di chi invece tenta di creare stimoli e situazioni interessanti.

Certo non va dimenticato un altro fattore che contribuisce in questa situazione e cioè la mancanza di inventiva, di apertura mentale, di voglia di crescere di una parte (non tutti per fortuna) della classe dirigenziale della città, e non mi riferisco alla classe politica ma a tutti coloro che in ogni livello ed in ogni settore avrebbero gli strumenti per dare finalmente inizio ad una rinascita, che invece preferiscono lasciare le cose cosi come stanno.

I problemi che si trova ad affrontare la “ Pro Loco “ (e sono partita da questa poiché è una delle istituzioni più importanti nel rappresentare Ruvo) sono gli stessi che si trovano ad affrontare tutti coloro che intendono tenere  viva” la nostra città .

La prima cosa importante da fare è “risvegliare le coscienze” di tutti in modo da “risvegliare” anche la nostra città.

lunedì 6 Febbraio 2006

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