Politica

BAT: da Corato appello ai cugini ruvesi

Francesco Stolfa
scrivi un commento 508

L’avvocato coratino Francesco Stolfa, relatore del Comitato per il SI alla sesta Provincia, ha inviato questa lettera alla nostra redazione invitando i ruvesi a riflettere sulla possibilità per Ruvo di Puglia di entrare nella BAT.

Vi scrivo come componente del Comitato per il SI al referendum sull’adesione di Corato alla nuova provincia policentrica pugliese con capoluoghi Barletta Andria e Trani.

Noi Coratini il 5 febbraio decideremo con un referendum cittadino se aderire o meno alla nuova provincia. Non vi nascondo, tuttavia, a nome del Comitato, che una eventuale vittoria dei SI (che fortemente auspichiamo e per la quale ci stiamo impegnando, rubando il tempo agli affetti e al lavoro) ci lascerebbe un po’ d’amaro in bocca. Anche quei Coratini che auspicano l’adesione della nostra Città alla BAT non sarebbero infatti lieti di creare fra Corato e Ruvo un confine di provincia. Gli antichi legami che uniscono le nostre due Città ne restebbero, infatti, alla lunga, inevitabilmente allentati. E ciò cozzerebbe con la nostra storia, con le nostre tradizioni e persino con tanti legami familiari.

Le ragioni che inducono molti Coratini a preferire la BAT sono molteplici e quasi tutte estensibili anche ai Ruvesi. Ve ne riassumo, molto sinteticamente, alcune ma vi invito a leggere i nostri approfondimenti su Coratolive (che ha ospitato il nostro statuto, un argomentato documento di motivazioni e un file audio-video).

1) La riforma costituzionale del titolo V della Costituzione ha eliminato l’Area metropolitana conservando invece le Città Metropolitane e quella barese in particolare, alla quale però potranno accedere, secondo le disposizioni del Testo Unico degli Enti Locali, solo le città confinanti con Bari. E poichè la creazione della Città metropolitana barese è imminente (le città interessate non si faranno certo sfuggire le ghiotte agevolazioni previste) si può dire che tanto Corato quanto Ruvo sono già virtualmente fuori della provincia di Bari: è solo una questione di tempo; si tratta solo di decidere se aderire alla BAT ora (che i giochi sono ancora aperti) o quando sarà ormai troppo tardi, saranno già stati eletti il Presidente e il Consiglio provinciale e saranno state decise le ubicazioni di tutti gli uffici.

2) La riforma del Testo Unico Enti Locali, già licenziata dal Consiglio dei Ministri sotto forma di decreto legislativo, ora al vaglio delle Commissioni Parlamentari per il previsto parere e di prossima promulgazione, attribuisce alle province, in attuazione della manzionata riforma costituzionale, poteri e competenze notevoli, fino a farne l’ente deputato alla elaborazione e gestione della politica economica territoriale: i finanziamenti alle imprese, gli itinerari turistici, le politiche formative e persino taluni aspetti della tutela dell’ordine pubblico saranno attribuiti, in via esclusiva, alle province. Se poi la cd. Devolution, la riforma costituzionale voluta dal Centrodestra, dovesse superare il referendum confermativo, le province si vedrebbero attribuite competenze ulteriori e ancor più rlevanti. Diventa quindi importate inserirsi in ambiti amministrativi che corrispondano a contesti territoriali omogenei: chi pensate che si occuperà meglio dell’olio e del vino ruvesi, la provincia di Bari (in cui come è noto prevalgono le attività terziarie o altri tipi di coltivazioni) o la BAT in cui olio e vino sono i prodotti cardine e sono uniformi persino le caratteristiche dei prodotti, le loro denominazioni e i metodi di coltivazione?

3) Quanti Ruvesi sono assessori nella provincia di Bari? quanti lo sono mai stati nella storia di tale provincia? quanti Ruvesi sono presenti nei centri di potere provinciali (Camera di Commericio, Fiera del Levante, Associazione Industriali, Unione Agricoltori, segreterie di Partiti e Sindacati)? Non pensate che nella BAT anche voi possiate avere maggiori opportunità?

4) Vi siete mai chiesti quanta parte del bilancio della provincia di Bari viene destinato a Ruvo? Io non lo so ma so che l’80% del bilancio provinciale viene destinato alle esigenze del capoluogo.

5) E’ lo stesso per voi se le cause di lavoro o quelle tributarie si svolgeranno a Bari o a Trani?

6) Non vi alletta l’idea di avere a Ruvo un importante ufficio provinciale o statale? La nuova provincia è policentrica non solo nel senso che ha tre capoluoghi ma perchè la legge istitutiva (148/04) prevede espressamente che gli uffici devono essere distribuiti in tutti i Comuni anche non capoluogo, secondo le loro vocazioni territoriali: questo sta comportanto un po’ di discussioni nella fase iniziale ma non è confusione nè litigiosità, è solo il frutto del decentramento vero e della democrazia.

7) La nuova provincia nasce da un progetto comune e da un patto siglato nel 1999 da dodici sindaci, compreso quello di Ruvo: viene da un lungo cammino comune che è stato bruscamente interrotto solo nell’imminenza dell’approvazione definitiva della legge istitutiva. Ruvo è parte integrante di quel progetto.

8) Nell’imminente riforma del testo Unico le province saranno competenti anche per l’elaborazione della politica turistica. I futuri itinerari turistici saranno quindi decisi dalle province e Ruvo resterebbe, nella provincia di Bari, tagliata fuori da qualsiasi itinerario comprendente il Castel del Monte e Città come Trani, Andria, Barletta alle quali è invece legata da solide connessioni storico-culturali.

 A questo punto, rimanere alla finestra per vedere quello che faranno i Coratini, significa un po’ delegare alle decisioni altrui il proprio destino. Il comportamento dei Ruvesi, al contrario, influirà inevitabilmente sul referendum di Corato perchè i Coratini sanno bene quanto Ruvo sia simile alla loro Città. Quindi, se la nostra gente vedrà che in direzione della nuova Provincia qualcosa si muove anche a Ruvo capirà che quella in favore della BAT è la scelta giusta. Il silenzio dei Ruvesi, invece, gioca inevitabilmente a favore del NO.

 Per converso, credo che l’esito del referendum coratino influirà notevolmente anche sui destini di Ruvo. Per tutti i Ruvesi orientati a favore della nuova Provincia è dunque il momento di far sentire, alta e forte, la propria voce. Dopo potrebbe essere troppo tardi.

                                                                            Avv. Francesco Stolfa – Comitato per il SI – Corato

martedì 24 Gennaio 2006

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Le più commentate della settimana