Cultura

Siate ignari della vostra bellezza

Michele Pinto
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In occasione del 35° anniversario della morte di Yukio Mishima, il 24 novembre alle 21, presso Morpheus Ego Kinema in Corso Jatta a Ruvo, si proietterà il film "Mishima: A life in 4 chapters" prodotto da Francis Ford Coppola e George Lucas, a cui seguirà un dibattito condotto dal regista ruvese Michele Pinto. Ingresso libero e gratuito.

Il 25 Novembre 2005 ricorrerà il 35° anniversario della morte di Yukio Mishima, lo scrittore, pensatore e capo politico e spirituale Giapponese che immolò la sua vita per i suoi ideali eseguendo il rito del Hara-Kiri alla presenza del Capo di Stato maggiore dell’Esercito.

Le recenti esibizioni dello strapotere statunitense nei Balcani, in medio oriente, in Afghanistan ed in Iraq, rendono quanto mai attuale il gesto di Mishima e le ragioni che lo motivarono.

Causa della suprema protesta di Mishima fu la prevaricante presenza in Giappone dell’ America che, insoddisfatta della vittoria in guerra, stava annichilendo cultura, tradizioni, spiritualità, civilta’à ed anima stessa della Storia Nipponica.

Non più i templi silenziosi, non più la serena armonia di una cultura che aveva saputo trovare la sintonia con la vita e la natura, non più il culto dell’onore, del rispetto dell’uomo per le sue virtù, delle gerarchie intese come scala di valori.

Tutto è spazzato via con rozza, arrogante ignoranza dal peso del denaro e delle armi. Ed ecco le Leggi secolari violate e cancellate, la Costituzione mutilata e distorta da quello che era lo spirito della Nazione.

Ecco nascere i nuovi templi e le confraternite del denaro: la borsa e le megafabbriche, i grandi gruppi finanziari e d’affari che invadono la politica; ecco la corruzione amministrativa e gli scandali disonorevoli!

La spada del Samurai ed il sakè sono sostituiti dalle moto, dalle patatine, dagli hamburger e dalla Coca-Cola, l’unità di misura di una persona diventa il denaro e la viscida lebbra della inciviltà Yankee sta infettando ogni aspetto della vita e della cultura Giapponesi che sono frutto di secoli di sforzi, di sviluppo del pensiero e di evoluzione della spiritualità.

Di fronte a questo e di fronte alla insensibilità del suo governo, complice del degrado morale del Giappone, Mishima si ribella, lancia il suo grido di guerra alla barbarie, di dolore per la sua Patria, di preghiera ai suoi connazionali affinché si risveglino e tornino nell’antico alveo della tradizione e si uccide ritualmente per dare un significato preciso alla sua morte!

Il suo seme non ha dato finora molti frutti, ma non è stato inutile. Piano, molto lentamente, ma sempre di più, si fa strada nel mondo la consapevolezza che l’America è ricca, ma non civile, potente, ma non grande, moderna ma non evoluta.

I popoli stanno prendendo consapevolezza che il capitalismo, il consumismo che ne è figlio ed il materialismo che ne è padre non danno le risposte che l’umanità va cercando da sempre, ma anzi annebbiano il campo ed allontanano i traguardi essenziali.

Cresce in ogni angolo della terra l’insofferenza per la politica egemonica degli Usa e la ribellione morale alle loro pretese di portare la guerra nelle aree di loro interesse strategico od economico con ipocriti alibi.

La gente incomincia a rendersi conto che pur in un relativo benessere materiale, il bilancio complessivo della vita in questo mondo che privilegia il profitto sull’uomo, gli interessi sulla morale e l’utilitarismo sui principi e sulle idee, è un bilancio fallimentare perché atrofizza l’anima e non lascia respiro allo spirito!
 
                                                                                                              

 

martedì 22 Novembre 2005

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